Parle come te màjet!: il dialetto premanese, ricchezza culturale da preservare



Nel 2012 ritorna uno degli eventi più interessanti che fa riaccendere vecchie tradizioni e porta al presente un passato non cosi remoto di Premana: l’antico. Per un fine settimana, tutto il paese si mobilita per mandare indietro le lancette dell’orologio riportando in vita vecchi mestieri e costumi. Premana rivive l’antico, e lo fa con passione e dedizione perché il Dna dei premanesi cosi lo vuole. 

Ma per l’attesa manifestazione manca ancora tanto; sicuramente andrà in scena ad autunno, nel frattempo abbiamo pensato di riportare in vita alla nostra maniera costumi e tradizioni premanesi prendendo spunto da uno dei tanti libri in circolazione sulla cultura di Premana.
 
In questo caso, abbiamo rispolverato un volume del 1983 intitolato "Menà la tapèle", un’opera curata da Antonio Bellati che porta alla luce gli appunti del "poer Cherin", nato a Venezia probabilmente nel 1869 ma "portato" a Premana dopo tre mesi dalla sua nascita dove visse fino alla sua morte.
 
"O Poer Cherin", all’anagrafe Giuseppe Pomoni, lavorò tutta la vita facendo innumerevoli mestieri per poi, in avanzata età, ritirarsi al suo "Cantóon immelma" dove inizio a scrivere la sua raccolta dialettale sui modi di dire, frasi fatte, proverbi, indovinelli, filastrocche e scherzi dei premanesi. In questa rubrica riporteremo alcuni di questi appunti, riproponendo nel 2012 dei passaggi pubblicati all’interno dell’opera di Bellati del 1983.
 
Molte delle frasi citate si sentono ancora oggi per le strade di Premana, altre sono andate perse col passare degli anni, ma la forza della comunità premanese e la fedeltà alle sue tradizioni mantiene vivo proprio questo grandissimo strumento culturale che è il dialetto locale
 
Proprio questo pomeriggio, mentre camminavo per le vie di Premana, ho incrociato un gruppo di bambini che chiacchieravano allegramente in dialetto e ho sentito uno di loro che mettendosi un dito sulle labbra diceva ad un altro: "fa’ cito" invitando il suo coetaneo a tacere. Ed è cosi che mi sono messo al lavoro per scrivere questa rubrica. Ecco allora alcune frasi, citazioni o proverbi del dialetto premanese.
 
Iniziamo con qualche modo di dire in dialetto premanese tratti dal libro "Menà la tapéle":
"Fa i péé ai gat"  cioè, essere molto capaci nei lavori a mano, a maglia e ricamo.
"Trà tut ol ciòò in capélè": lavorare per niente, senza tornaconto.
"Andà a paièr": andare a letto
"Al sa gne da rost gne dà boii": non sa di niente
"Es curios come ol mal dol cul": essere curioso inutilmente
 
Per finire con questo nostro primo articolo sul dialetto premanese, vi lasciamo un paio di filastrocche.
 
"Tra in scià, tra in là
in-t-ol brèi de la mi cà
va a Belan per pan
va a Com per pom
in Valtoline per farine
bule bule petascine"
 
La si dice prendendo un bambino piccino in braccio e tenendolo per le mani lo si fa dondolare sempre più in fretta e il piccolo dovrebbe mettersi a sorridere.
 
"Minge mingèl
barbe castèl
barbe magnan
pònfete su la man"
 
Si accarezza la mano del piccino ed alla fine la si batte un pochino più forte. 
 
 
Domenica prossima la seconda puntata, sempre su Valsassinanews.
 
 
 
 

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

CHE SI FA A FERRAGOSTO?

Vedi risultati

Loading ... Loading ...

LE NEWS DI VN GIORNO PER GIORNO

febbraio 2012
L M M G V S D
« Gen   Mar »
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
272829  

METEO VALSASSINA




VN SU FACEBOOK