A Primaluna ricordi di guerra per non dimenticare



"Il 27 gennaio 1945 il mondo veniva a sapere cos’era successo negli anni precedenti nei campi di sterminio di Germania e Polonia, e noi siamo qui per ricordarlo" ha detto ai presenti Flavio Selva, per anni presidente dell’associazione Amici della Torre e parte integrante dell’organizzazione dell’evento.

"La cosa è inquietante perché i terribili fatti avvenivano nel paese più scientificamente e tecnologicamente avanzato del mondo, che aveva dato tanti poeti e artisti e questo ci deve far pensare e riflettere" ha ribadito Selva nel suo breve discorso che ha preceduto l’intervento del coro delle "Vous de la Valgranda" che ha accompagnato la serata esibendosi in una serie di canzoni e canti attinenti ai drammatici episodi vissuti in guerra.

Momenti  emozionanti si sono vissuti ascoltando Ivan Piazza che ha letto diversi brani contenenti passaggi dei tristi momenti vissuti da alcuni protagonisti sul fronte di guerra. 
 
Da tre anni Primaluna vuole ricordare questo giorno collegandolo con altre tragedie che la guerra impose alla gente e ai soldati diretti protagonisti. Nel 2010 si è parlato degli internati italiani, nel 2011 della ritirata dalla Russia e in questa edizione l’argomento è la campagna di Grecia con i suoi 13mila soldati morti e 26mila dispersi.
 
La manifestazione continuerà con la seconda parte, sempre nella sala del cinema oratoriale, in programma domenica alle 15.30 con la conferenza di Roberto Buzzoni che tratterà l’argomento: "Pietro Buzzoni, bersagliere in Grecia dal ’40 al ’45".
 
Saranno presenti in sala anche alcuni reduci di guerra con la loro testimonianza e, come è successo nella serata di sabato, gli interventi verranno accompagnati da immagini. 
 
 
" … i morti è meglio che non vedano 
quel che son capaci di fare i vivi e 
la strada storta che sta prendendo il mondo,
… è meglio che non si accorgano nemmeno 
che noi siamo diventati così poveri e 
tanto miseri che non siamo capaci 
di volerci bene …… no, è meglio che i morti 
stiano nella neve e nel ghiaccio 
e che non sappiano di noi, altrimenti 
potrebbero pensare di essere morti invano 
ed allora si sentirebbero ancora più soli…"
 

Gian Maria Bonaldi   (combattente in Adamello)  
 
 
Il coro ballabiese "Vous de la Valgranda"
 
Ivan Piazza, voce narrante della serata insieme ad alcuni degli organizzatori:
Franca Maroni, Flavio Selva e il maestro Felice.
 
 
                         

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