Giunge al dunque oggi alle 10 la ”battaglia” per l’acquedotto che la grande impresa dei Pessina vuiole realizzare tra l’Alpe Sasso sopra Introbio e la propria sede in fondovalle. In ProvincIa sono convocate decine di realtà pubbliche e private che nella cosiddetta conferenza dei servizi stamattina dovrebbero discutere e forse approvare o meno la concessione della famosa "pubblica utilità" del progetto avanzato da tempo dalla Norda.

Ma sono molti i punti di domanda: accanto alle perplessità degli ambientalisti e di altri soggetti che non ravvisano risvolti di tipo pubblico in un piano proposto da una ditta privata, recentemente si sono fatti sentire a gran voce i principali interessati diretti alla vicenda ovvero i proprietari della stragrande maggioranza del territorio che verrebbe attraversato dal nuovo acquedotto. La ‘Fratelli Bregaglio‘ di Lecco ha ottenuto il diritto a partecipare alla conferenza di oggi – ma senza poter votare – e ha fatto una serie di osservazioni presentate al dirigente del settore Patrimonio edilizo e Attività economiche della Provincia, Francesco Canali. Si parla di "gravi errori catastali", di "lesioni" ai danni della scoeità titolare dei terreni, ancora di una "falsa rappresentazione della realtà esistente" (nell’istruttoria della Norda, asserisce la Bregaglio), della mancata conovocazione dell’ENEL e soprattutto dell’assenza di una "V.I.A." ovvero della Valutazione di Impatto Ambientale che secondo la FBL sarebbe condizione essenziale perché la Conferenza possa esprimersi sulla pubblica utilità del progetto.

Intanto il WWF di Lecco ha inviato un telegramma all’ex Genio Civile presso lo Ster di Lecco in cui alcuni soci fanno presente che la conferenza dei servizi prevista per oggi sarebbe invalidata per il mancato invito dello Ster di Sondio che secondo il WWF è legittimato a partecipare pe via della sua competenza sull’area dell’acquedotto, dovuta a una delibera regionale del 2008.

Il fronte degli amministratori locali pare orientato ad approvare la concessione (o quantomeno, pilatescamente a non opporsi). Prevarranno le ragioni economiche, con i timori per eventuali perdite o mancati incrementi di posti di lavoro oppure la prudenza ecologista? In tarda mattinata l’esito dell’incontro lecchese, decisivo per le sorti di un’area caratterizzata da un contesto ambientale delicato, amatissima dagli introbiesi e non solo.