Le dinamiche potrebbero essere state parzialmente diverse rispetto a quanto ricostruito inizialmente, e potrebbe essersi verificata perfino una vera e propria omissione di soccorso.
Ecco la lettera inviata oggi alla nostra redazione:

Spett. redazione di ValsassinaNews,
le scrivo per chiarire quanto avvenuto domenica scorsa sulla nuova Lecco-Ballabio, e per precisare alcune dinamiche dell’incidente, che è avvenuto diversamente. Innanzitutto, le mecchine coinvolte erano non due, ma tre. La dinamica si è svolta nel modo seguente. Una prima macchina, proveniendo da Lecco, ha investito l’uomo che ha attraversato la strada, sbalzando il corpo nell’altra corsia. In questo modo è venuto a contatto con un’altra vettura, proveniente da Ballabio, che ha frenato bruscamente ed è riuscita a evitare in parte l’uomo, e quindi ha proseguito senza fermarsi. L’autovettura dietro, quella guidata dalla giovane valsassinese, ha frenato di colpo per evitare il tamponamento, trovandosi a investire senza accorgersene il corpo dell’uomo già a terra.

La mancanza di colpa dei due automobilisti non si mette in dubbio. Però la terza auto è fuggita senza soccorrere: in questo caso scatta l’omissione di soccorso, un reato, oltre che mancanza di buon senso e umanità. L’automobilista non avrebbe avuto nessuna colpa: allora perchè non si è fermato? Temeva l’alcool test, oppure era semplicemente scosso per l’accaduto?

Infine vorrei sottolineare un altro fatto. A incidente avvenuto molti alpini del ristoro adiacente, "amici" (molto tra virgolette) dell’uomo rimasto ucciso, se ne sono andati, eseguendo le ormai famose inversioni a U per immettersi sulla strada. Forse hanno la coda di paglia, perchè il loro ristoro non dovrebbe neppure esistere?

Concludo con un pensiero personale, ma che penso sia di molti. Forse bisogna davvero aspettare che ci sia il morto per fare qualcosa, sia su questa strada, sia su altri tratti pericolosi, come a Balisio. Però così non va bene, per niente.