Tutti contro l’art. 16 della manovra d’agosto: sindaci, Regione, ANCI…



In questi giorni, abbiamo posto un quesito semplice semplice ai primi cittadini di vari paesi della Valsassina: alla luce dell’insediamento di Mario Monti: cosa vi aspettate dal nuovo Governo nei confronti proprio delle piccole realtà locali – come quelle in cui viviamo? Subito ci hanno risposto due sindaci che hanno anche altre funzioni più "comunitarie". E significativamente, entrambi hanno criticato il "famoso" articolo 16. Di seguito gli interventi di Alberto Denti e Pierfranco Pandiani, quindi altre notizie su ANCI Lombardia e Regione.

Comunita' Montana: oggi si vota <br>E c'e' ancora movimento...ALBERTO DENTI
Sindaco di Parlasco e presidente Comunità Montana Valsassina

Rivedere l’art.16  della recente legge di riordino degli enti minori. Il provvedimento, se non modificato, provochera’ il progressivo abbondono e spopolamento dei piccoli comuni (con tutte le conseguenze del caso)  a favore di realta’ meglio servite e, ironia della sorte, senza peraltro raggiungere le finalita’ di risparmio finanziario (anzi potrebbe esserci un aggravio di costi)  che la stessa legge si pone come obiettivo. Gli amministratori dei comuni di montagna concordano con la necessita’ di razionalizzare i servizi per perseguire obiettivi di risparmio (ma su questo non abbiamo nulla da imparare, fa parte della nostra cultura e le unioni da noi sono realta’ da almeno 10 anni), ci sta’ bene anche la riduzione dei numeri di consiglieri (purche’ non venga lasciato il solo sindaco) ma non e’ accettabile, in una logica di tutela delle realta’ minori e delle loro identita’, accettare che gli enti vengano spogliati
della loro autonomia finanziaria (liberta’ cioe’ di individuare e programmare le proprie fonti finanziarie ed i propri impieghi). Tutto cio’ pero’ sara’ possibile solo se il nuovo governo avra’ l’umilta’ e la serenita’ di affrontare questo tema partendo dal basso (senza i pregiudizi e la demagogia dell’ex ministro calderoli) confrontandosi cioè con le associazioni (Anci ed Uncem) che conoscono e rappresentano le piccole realta’ montane.

Unioni di Comuni, la Val Varrone <br>''fa lezione'' in LiguriaPIERFRANCO PANDIANI
Sindaco di Tremenico e presidente Unione Comuni Valvarrone

La prima cosa superveloce che si può fare in un attimo è quella di abolire l’ art. 16 della Legge 138/2011… così come concepito applicabile non è applicabile. Poi ci sarebbe la lista della spesa….

Nel frattempo come detto è giunto il ricorso presentato in Corte Costituzionale dalla Regione contro gli articoli 14. e 16 della manovra Legge 148/2011. Ecco in proposito il commento da parte dell’Associazione Nazionale dei Comuni, per bocca di Attilio Fontana, sindaco di Varese e presidente di ANCI Lombardia:
Bene il ricorso della Regione contro l’articolo 16 della manovra di agosto. Apprezziamo che la Regione abbia accolto la proposta del CAL, sollecitata da ANCI Lombardia, decidendo di verificare la legittimità costituzionale di un articolo 16 che riteniamo lesivo dell’autonomia dei piccoli Comuni – continua Fontana -. Si tratta di un passaggio importante in un percorso di collaborazione istituzionale sul tema dei piccoli Comuni e delle gestioni associate”.

Questo percorso, frutto anche di un confronto proficuo tra ANCI e la Regione – aggiunge Ivana Cavazzini, Sindaco di Drizzona e Presidente del Dipartimento Piccoli Comuni di ANCI Lombardia – prevede la definizione in tempi brevi, da parte della Regione, di limiti demografici per le gestioni associate più rispondenti alle esigenze dei nostri territori e l’apertura di un tavolo di confronto sui temi dell’efficienza dei piccoli Comuni. ANCI ha chiesto alla Regione di spostare i limiti a 5000 abitanti o il quadruplo del comune più piccolo per i Comuni di pianura e 3000 abitanti o il quadruplo del più piccolo per i comuni montani. Gli attuali limiti (10.000 abitanti, e 5.000 nel caso di unioni con Comuni sotto i 1.000) renderebbero infatti impossibile l’applicazione della norma nel contesto lombardo, caratterizzato da un elevato numero di piccoli comuni (in Lombardia sono 1.088 sotto i 5.000 abitanti)”.

Oltre alle criticità legate all’articolo 16, ANCI aveva espresso forte contrarietà anche sui contenuti dell’articolo 4 della stessa legge 148/2011, che regola i servizi pubblici locali di rilevanza economica, chiedendo attraverso il Cal alla Regione di presentare ricorso anche su questo articolo.

Prendiamo atto delle motivazioni giuridiche che hanno portato la Regione a non considerare la possibilità di ricorrere, anche se ci risulta che il ricorso sia stato presentato da altre regioni – prosegue Fontana-. Continuiamo a ritenere questo articolo dannoso per i Comuni: infatti, sul versante dell’affidamento di servizi pubblici, a nostro modo di vedere reintroduce principi nettamente bocciati dal referendum di giugno, quale ad esempio la residualità dell’affidamento in house espressamente prevista dalla normativa europea e quindi minando l’autonomia comunale. Inoltre, obbligando i Comuni a mettere in vendita entro un termine prefissato le loro società o le loro partecipazioni, li si obbliga di fatto a svenderle, arrecando un grave danno al loro patrimonio. Ci riserveremo la possibilità di ricorrere in via amministrativa per suscitare in quella sede un ricorso alla corte costituzionale”.

SOTTO: LA NOTIZIA DEL RICORSO DELLA GIUNTA REGIONALE

Piccoli Comuni – Regione Lombardia ricorre a Consulta contro articolo 16 della manovra estiva
L’assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari ha comunicato che la Regione Lombardia ha ufficializzato il ricorso alla Corte Costituzionale contro l’articolo 16 della legge 148 del 14 settembre 2011, dando seguito all’appello lanciato dall’Anci nei giorni scorsi. L’articolo prevede, come è noto, che tutti i Comuni sotto i mille abitanti entro meta’ marzo 2012 saranno costretti ad accorpare tutti i servizi optando per l’ingresso o la costituzione di una Unione di Comuni (minimo 10mila abitanti) o per un accordo in convenzione (minimo 5mila abitanti).
Maccari ha anche annunciato di aver avviato un tavolo di lavoro con l’Anci e che in questi giorni e’ in corso un confronto con i sindaci e gli amministratori locali di tutte le province lombarde per esaminare insieme le novita’ introdotte dalla normativa che obbliga i piccoli Comuni a nuovi adempimenti in materia di aggregazione e associazione di servizi. (gp)

 

 

 

 

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