Primaluna firma il protocollo d’intesa per le acque minerali



L’iniziativa, promossa dal sindaco di San Pellegrino Terme Vittorio Milesi, nasce dalla volontà di costituire un coordinamento permanente dei primi cittadini lombardi che si assuma il compito di dar voce, "unica e autorevole", alle esigenze di riconoscimento dell’acqua minerale e dell’industria dell’imbottigliamento "come fondamentale risorsa per molti Comuni italiani".

Una firma, quella di Artusi, che arriva proprio a pochi giorni dalla decisiva conferenza dis ervizio che dovrà verificare la "pubblica utilità" del progettato nuovo acquedotto della Norda – azienda con sede a Primaluna.
 

Ecco i punti del protocollo d’intesa: 
 
1. Salvaguardare il bene acqua minerale come risorsa economica e occupazionale e marchio del territorio. Il settore delle acque minerali rappresenta un’industria di rilevante valore economico sia per la Lombardia dove tra addetti ed indotto operano circa 6.000 persone, sia per l’intero Paese, con oltre 40.000 lavoratori. Le Aziende di acqua minerale valorizzano una risorsa naturale che è tipica di determinati luoghi e, proprio per questo, sono fra le poche industrie non delocalizzabili. È dunque necessario sfruttare al massimo questo vantaggio ambientale per trattenere le Aziende sul territorio, offrendo garanzia di stabilità dell’occupazione e utilizzando i marchi di acqua minerale come prezioso volano di immagine turistica ed enogastronomica per questi luoghi.
 
2. Avanzare alla Regione Lombardia la richiesta di destinare ai Comuni sul cui territorio ricadono le concessioni o stabilimenti di imbottigliamento, i fondi derivanti dal canone sull’imbottigliato. Tali risorse dovranno essere indirizzate allo sviluppo della realtà locale con particolare riguardo alla protezione e valorizzazione delle acque e alle attività di difesa attiva dei bacini idrominerali e costituiranno una compensazione per i pesanti vincoli che gravano sui Comuni sul cui territorio ricadono le concessioni per la condivisa esigenza di garantire e salvaguardare l’integrità della risorsa.
 
3. Valorizzare i caratteri specifici e distintivi dell’acqua minerale attraverso il riconoscimento della distinzione rispetto alle acque potabili. I Comuni sul cui territorio insistono concessioni di acque minerali sono sempre anche fornitori di acque potabili agli acquedotti consortili e difendono con forza l’acqua come bene comune. L’acqua minerale è pura per legge e proviene rigorosamente da poche particolari sorgenti di montagna o fonti di profondità. L’acqua potabile è trattata per legge ed è adatta al consumo umano. Entrambe sono acque buone e da difendere.
 
4. Richiedere un incontro con Regione Lombardia e in particolare con l’Assessore all’Ambiente Marcello Raimondi. Accanto alla richiesta di destinare direttamente ai Comuni gli introiti derivanti dalla quantità d’acqua imbottigliata, i Sindaci si pongono l’obiettivo di concordare e condividere con Regione Lombardia una strategia e un’azione comune nelle direzioni indicate.
 
5. Sostenere il riconoscimento del Protocollo d’Intesa presso il Governo e le Istituzioni nazionali. Accanto agli aspetti già sottolineati, la grande quantità e varietà di marchi, la loro alta qualità e sicurezza, fanno dell’acqua minerale uno tra i simboli più prestigiosi e riconosciuti del “made in italy nel mondo” da sostenere, promuovere e valorizzare. Per il miglior coordinamento delle iniziative sul territorio, i Sindaci e i Delegati dei Comuni presenti hanno nominato un Comitato ristretto che rappresenti le realtà delle diverse Province nelle persone dei sigg.: Vittorio Milesi (Sindaco di San Pellegrino Terme), Franco Camossi (Assessore al Turismo e Commercio del Comune di Darfo Boario Terme), Alessandro Pedrini (Sindaco del Comune di Valdisotto), Mauro Artusi (Sindaco di Primaluna).
1. Salvaguardare il bene acqua minerale come risorsa economica e occupazionale e marchio del territorio. Il settore delle acque minerali rappresenta un’industria di rilevante valore economico sia per la Lombardia dove tra addetti ed indotto operano circa 6.000 persone, sia per l’intero Paese, con oltre 40.000 lavoratori. Le Aziende di acqua minerale valorizzano una risorsa naturale che è tipica di determinati luoghi e, proprio per questo, sono fra le poche industrie non delocalizzabili. È dunque necessario sfruttare al massimo questo vantaggio ambientale per trattenere le Aziende sul territorio, offrendo garanzia di stabilità dell’occupazione e utilizzando i marchi di acqua minerale come prezioso volano di immagine turistica ed enogastronomica per questi luoghi.
 
2. Avanzare alla Regione Lombardia la richiesta di destinare ai Comuni sul cui territorio ricadono le concessioni o stabilimenti di imbottigliamento, i fondi derivanti dal canone sull’imbottigliato. Tali risorse dovranno essere indirizzate allo sviluppo della realtà locale con particolare riguardo alla protezione e valorizzazione delle acque e alle attività di difesa attiva dei bacini idrominerali e costituiranno una compensazione per i pesanti vincoli che gravano sui Comuni sul cui territorio ricadono le concessioni per la condivisa esigenza di garantire e salvaguardare l’integrità della risorsa.
 
3. Valorizzare i caratteri specifici e distintivi dell’acqua minerale attraverso il riconoscimento della distinzione rispetto alle acque potabili. I Comuni sul cui territorio insistono concessioni di acque minerali sono sempre anche fornitori di acque potabili agli acquedotti consortili e difendono con forza l’acqua come bene comune. L’acqua minerale è pura per legge e proviene rigorosamente da poche particolari sorgenti di montagna o fonti di profondità. L’acqua potabile è trattata per legge ed è adatta al consumo umano. Entrambe sono acque buone e da difendere.
4. Richiedere un incontro con Regione Lombardia e in particolare con l’Assessore all’Ambiente Marcello Raimondi. Accanto alla richiesta di destinare direttamente ai Comuni gli introiti derivanti dalla quantità d’acqua imbottigliata, i Sindaci si pongono l’obiettivo di concordare e condividere con Regione Lombardia una strategia e un’azione comune nelle direzioni indicate.
 
5. Sostenere il riconoscimento del Protocollo d’Intesa presso il Governo e le Istituzioni nazionali. Accanto agli aspetti già sottolineati, la grande quantità e varietà di marchi, la loro alta qualità e sicurezza, fanno dell’acqua minerale uno tra i simboli più prestigiosi e riconosciuti del “made in italy nel mondo” da sostenere, promuovere e valorizzare. Per il miglior coordinamento delle iniziative sul territorio, i Sindaci e i Delegati dei Comuni presenti hanno nominato un Comitato ristretto che rappresenti le realtà delle diverse Province nelle persone dei sigg.: Vittorio Milesi (Sindaco di San Pellegrino Terme), Franco Camossi (Assessore al Turismo e Commercio del Comune di Darfo Boario Terme), Alessandro Pedrini (Sindaco del Comune di Valdisotto), Mauro Artusi (Sindaco di Primaluna).
 

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