SAN FRANCESCO, PATRONO D’ITALIA”TRASCURATO” DALLA SCUOLA



Per chi amava l’italiano come materia e mal sopportava la matematica, era giorno buono, perché si lavorava su lettura  o dettato,  poesia o testo e poi, se ci stava, magari anche un disegno. Tutti noi rimanevamo colpiti da questa figura di santo poverello che sapeva parlare agli animali e la nostra attenzione era attratta:
– dalla predica agli uccelli, che è uno degli episodi più famosi dei Fioretti di San Francesco. Secondo la tradizione, la predica agli uccelli ebbe luogo su un’’antica strada, nei pressi di Assisi.
– dalla vicenda di un feroce lupo che terrorizzava la città di Gubbio. L’intervento di Francesco consentì di concludere una sorta di patto di pace fra il lupo e la città: l’animale depose la sua ferocia, mentre i cittadini si impegnarono a nutrirlo ogni giorno. Secondo la narrazione, il paese si legò così tanto all’animale che, quando questo morì, i cittadini se ne rattristarono profondamente.

Ora alcuni personaggi e/o avvenimenti vengono un po’ trascurati a scuola e non solo, ed è un peccato perché fanno parte della nostra storia e della nostra tradizione.

Proviamo a riprendere  qualche notizia:
San Francesco d’Assisi, nato Francesco Giovanni di Pietro Bernardone (Assisi, 5 luglio 1182  – Assisi, 3 ottobre 1226), è stato un religioso italiano. Fondatore dell’ordine mendicante che da lui poi prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria  in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). È stato proclamato, assieme a Santa Caterina da Siena, patrono principale d’Italia.
Conosciuto anche come "il poverello d’Assisi", la sua tomba è meta di pellegrinaggio per decine di migliaia di devoti ogni anno. La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace (è di pochi giorni fa l’annuale marcia della Pace Perugia – Assisi). Oggi, S. Francesco d’Assisi è uno dei santi più popolari e venerati del mondo.
Oltre all’opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana.

Accanto alla biografia ufficiale, ci piace ricordare brevemente, il ritratto che ne ha fatto Dario Fo in una delle sue famose giullarate:
Dario Fo dipinge la figura di Francesco viva e trepidante di realtà, all’interno di un’atmosfera gioiosa e semplice. Un santo staccato dal contesto divino e dotato invece di un grande senso dell’umorismo e di un’intensa vena satirica, che lo avvicina alla folla proprio come giullare. Questo termine assume in Francesco due valenze: l’una rafforzativa, riferita alla sua identità e l’altra dispregiativa, insita nella figura stessa del giullare, da sempre odiata e perseguitata dai potenti. Francesco, secondo Fo, si autodefinì giullare e il suo fu un atto provocatorio, perché la satira non era gradita ad alcun tipo di potere.

Dario Fo racconta Francesco come  una figura di Santo che ci è stata tramandata da una narrativa popolare ricca di favole sulla sua vita, favole che l’autore ha raccolto in Umbria. Una vera e propria tradizione orale che Fo ha messo in scena, rifacendosi, come è nel suo stile, alla Commedia dell’Arte.
Ancora una volta ci piace muoverci tra il sacro e una punta di profano, per un Santo che piace a molti e che ricorda, con il suo modo di vivere così umile, povero e al tempo stesso libero,  il senso vero della religiosità.

Notizie tratte da “Wikipedia” e dal Teatro di Dario Fo.

 

 

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

NUOVA LECCO-BALLABIO, DISASTRO CONTINUO

Vedi risultati

Loading ... Loading ...

LE NEWS DI VN GIORNO PER GIORNO

ottobre 2011
L M M G V S D
« Set   Nov »
 12
3456789
10111213141516
17181920212223
24252627282930
31  

METEO VALSASSINA




VN SU FACEBOOK