Spettacolo della natura: nei boschi della Valle compare la salamandra pezzata



In questo caso si tratta di una "invasione" molto speciale, quella delle salamandre, curioso anfibio che esce allo scoperto annunciando l’arrivo dell’autunno.

Percorrendo i boschi di latifoglie, si possono trovare alcuni bellissimi esemplari come quelli riportati nelle immagini scattate dal naturalista Lorenzo Greco, che gentilmente ci spiega come è la vita della salamandra.

"La salamandra pezzata è un anfibio dell’ordine degli urodeli ovvero anfibi con la coda che si distinguono dagli anuri, anfibi senza coda quali la rana . E’ piuttosto diffusa in Valsassina, frequente nei boschi di latifoglie a quote inferiori ai 1000m anche se qualche segnalazione è data anche fino ai 1500m.

E’ visibile soprattutto quando le condizioni di umidità lo consentono, soprattutto in primavera e in autunno, ama uscire quando piove altrimenti rimane nascosta negli anfratti delle rocce, sotto il muschio, sotto le cortecce, conducendo una vita terricola elusiva. Esce allo scopo di trovare limacce e lumache di cui si nutre.

 Ha una aspetto inconfondibile, lunghezza di circa 20cm, movimenti goffi e piuttosto lenti, aspetto quasi "gommoso" e soprattutto colorazione particolare: nero con pezzature gialle (ogni individuo ha le chiazze gialle disposte in modo unico, quindi ogni individuo è univocamente riconoscibile dalla forma e dislocazione delle macchie).

La colorazione giallo nera in natura è associata ad un segnale di "avvertimento", è infatti avvertito come rischio di tossicità e velenosità dall’eventuale predatore e sono molte le specie che lo utilizzano basta pensare alle vespe e ai calabroni. La salamandra è dotata di ghiandole che le conferiscono un aspetto verrucoso, queste ghiandole contengono una sostanza antibiotica utile alla salamandra per la propria salute ma anche per difesa essendo tale sostanza tossica se ingerita. 

Non rappresenta però una minaccia per l’uomo, anzi come spesso accade è l’uomo ad essere pericoloso per la salamandra: essendo la sua superficie corporea sempre umida il contatto con la pelle "umana"  asciutta e calda le può causare fastidio oltre che stress. E’ quindi consigliabile non maneggiarle se capita di incontrarle in natura, limitandosi ad osservarla.

E’ un anfibio che ha una proprietà unica nel mondo animale e per questo è oggetto di numerosi studi: se perde un arto questo è in grado di riformarsi e ricrescere in modo completo e preciso.

E’ legata all’ambiente acquatico però non tutti sanno che la salamandra adulta in acqua non torna più! Solo la femmina si reca sul bordo di un’ansa di torrente o rigagnolo dove immerge la coda per partorire le larve (col termine larve vengono identificati i neonati degli urodeli mentre il termine girino è usato per gli anuri) che nascono e crescono in acqua (deve essere limpida e corrente, non gradisce le acque stagnanti); dotate di ciuffi branchiali per respirare e di colorazione nera e di lunghezza pari a 4 cm crescono e si sviluppano cibandosi di macroinvertebrati che trovano in acqua. 

Nel volgere dell’estate completano la metamorfosi, compaiono le macchie gialle, perdono le branchie ed escono dall’acqua. Vi faranno ritorno solo le femmine gravide la primavera successiva per partorire altre larve.

Una salamandra in cattività può essere molto longeva, vive fino a 50 anni, ma in natura questo non accade e difficilmente supera i dieci anni di vita."

 

 

 

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