Sorpresa a Cassina: un plebiscito per l’accorpamento dei comuni



“Speriamo che uniscano in fretta i Comuni – dichiara Walter Finardi, cassinese d’adozione da più di 40 anni e cuoco della nazionale italiana di sci di fondo –. Ci sono degli sprechi inutili. Qui siamo in poco più di 400 e c’è un’amministrazione, ma con una fusione avremmo sicuramente meno burocrazia. Le Provincie le capisco un po’ di più perché magari danno lavoro, anche se alcune create recentemente sono inutili. Le Comunità Montane invece non servono a nulla”.

Non sono solo i residenti del piccolo centro dell’Altopiano valsassinese a essere favorevoli alla manovra varata recentemente dal Governo, ma anche i villeggianti storici sostengono la cancellazione delle Municipalità minuscole: “L’unione dei Comuni è una cosa bellissima – racconta Giancarlo Papoff, villeggiante d’origine cagliaritana, ma da anni frequentatore del paese –. Trasformare piccole realtà in una comunità più grande garantisce uguali risorse a tutti, per esempio viabilità e istruzione. Però bisogna accorpare i Comuni con uniformità, ma soprattutto senza far perdere le identità e le tradizioni di ogni paese”.

Bruna Galli, turista originaria di Rivolta d’Adda (Cr), evidenzia i lati negativi dei piccoli centri spiegando che “ho fatto domanda per un medico, ma bisogna andare in altri paesi. Per questo abbiamo organizzato anche una raccolta firme per due anni di fila, ma c’è stato risposto picche, perché il sindaco ha detto che non può fare nulla. Per questo ben venga una cancellazione di questi Comuni. Magari poi si diventa più forti per chiedere servizi in più”.

SI pensa sempre che i politici siano attaccati al proprio "cadreghino", ma non è questo il caso. Tra i tanti sì ricevuti per questa manovra, uno arriva da un consigliere comunale: “Se uniamo le nostre forze possiamo lavorare molto meglio – sostiene Danila Finardi –. Sia dal punto di vista turistico, ma anche per i vari servizi che le Amministrazioni offrono sarebbe un buonissimo lato positivo”. 

“A priori non mi dico contrario alla fusione dei Comuni più piccoli”. A parlare è il primo cittadino di Cassina Valsassina Roberto Combi, che per il bene del suo paese indica la fusione come cosa positiva. “L’intenzione di fare un unico Comune nell’altopiano valsassinese c’è da anni – continua Combi –. Ne ho parlato anche nel 2009, quando sono stato eletto”. I quattro paesi della zona sono già uniti per alcuni servizi, come i vigili, l’istruzione e lo smaltimento dei rifiuti. “In ogni Consiglio comunale dell’altopiano – spiega il sindaco cassinese – siamo in cinque o sei che si impegnano davvero per il proprio abitato.

Con una eventuale unione, tutti coloro che ci credono davvero possono lavorare al meglio per la comunità”. Il primo cittadino però tiene a spiegare che gli amministratori dei paesi piccoli “sono fondamentalmente volontari”, per cui “non si salva l’Italia eliminando le Municipalità sotto i 1000 abitanti, perché sono anche più semplici da gestire”.

Secondo Combi infatti la manovra “così com’è non ha basi serie ed è stata realizzata male. Ci sono paesi molto più grandi del nostro che hanno sprechi enormi e sarebbe meglio eliminare queste realtà”. Per risparmiare il borgomastro infatti taglierebbe altro: “I cartelloni elettorali, ma soprattutto i partiti politici e i parlamentari che mantengono il “cadreghino” solo per avere una rendita alta sono da eliminare. Così facendo si risparmierebbero molti soldi. Per lanciare una provocazione direi che è meglio eliminare alcune Regioni, perché sono molto più lontane dal cittadino e molte volte sprecano tantissime liquidità”.

 

 

 

 

 

 

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