Agostoni: ”Parrocchia e famiglia rispondano alle necessita’ dei giovani”



Anche il primo cittadino di Pasturo, Guido Agostoni, si somma al coro dei "sensibili" verso gli adolescenti valsassinesi. Agostoni fa un’analisi esaustiva della situazione, partendo dai fatti concreti: il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza spesso coincide con l’esperienza della inoccupazione, del non sapere cosa fare, del non sapere dove andare…

"Per molti ragazzi" commenta Agostoni,  "il tempo è completamente occupato, a volte super programmato: scuola, gioco (poco purtroppo), TV (troppa), attività varie (dal corso di nuoto a quello di danza a quello di inglese ecc)."
 

"Alcuni" continua il primo cittadino di Pasturo, "per opportunità o contingenze favorevoli (familiari soprattutto) riescono a tenere vivi interessi (di studio, di sport, di musica, di volontariato…); altri si chiudono in un loro mondo (computer, facebook, ecc); altri ancora, come dicevo prima, sono "a spasso". Il periodo non scolastico accentua tutto questo".

Alla nostra domanda su "quali risposte dare agli adolescenti", Agostoni si chiede quali siano le domande che dobbiamo porre: "Occorrerebbe aiutare gli adolescenti a formulare queste domande, che spesso non sono domande di luoghi o di strutture ma questioni di senso".
 
Alle domande di senso, continua Agostoni, non può rispondere il Comune, deve essere la famiglia a farlo e poi anche la parrocchia. "Soprattutto ritengo importante la sinergia e la complementarietà fra questi diversi attori (famiglia, scuola, parrocchia, Amministrazioni pubbliche).
 
Il primo cittadino del comune di Pasturo, fa anche un’analisi sulle componenti della fascia di età in questione, che noi abbiamo stabilito tra i 12 e i 18 anni. "Va poi tenuto presente che anche la fascia d’età considerata presenta differenze significative (dai 12 ai 18 anni si cambia notevolmente)" per passare all’esame della eterogeneità dei giovani, grazie alla presenza di ragazzi stranieri.
 
"Per alcuni Comuni, come Pasturo, mentre la popolazione straniera costituisce circa il 10% di quella italiana, nella fascia d’età considerata (12-18 anni) tale dato sale a circa il 18%. Inoltre mentre italiani e stranieri, finchè sono ragazzi, riescono  ad avere una sufficiente integrazione (a scuola soprattutto), da adolescenti invece tendono a formare gruppi distinti con maggiore difficoltà di contatti, di rapporti, di condivisione di attività.  Paradossalmente, come ben sanno le forze dell’ordine, sembra che sia facilitata un’integrazione in negativo (quando si tratta di attività marginali al di fuori delle norme se non decisamente reati, si trovano abbastanza frequentemente sia giovani italiani che stranieri) piuttosto che in positivo".
 
L’amministratore pasturese ha poi lanciato un appello agli altri amministratori, alle famiglie, alle parrocchie, le scuole ad accogliere e valutare (oltre che promuovere) delle risposte pratiche, con la consapevolezza che uno spazio specifico per gli adolescenti non coincide automaticamente con uno spazio occupato dagli adolescenti (che a volte scelgono proprio spazi alternativi a quelli proposti). 
 

 

 
 

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