Giovedì si è ripetuta la ormai tradizionale celebrazione vigiliare della Festa della Madonna della Neve di Biandino. Nel pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Introbio, riccamente parata e decorata per l’occasione dalle 17 alle 18, si è tenuto il concerto campanario patrocinato da Parrocchia, Federazione Campanari Ambrosiani (FCA) e Comune di Introbio.
Nonostante qualche lamentela per un suono ritenuto eccessivo, i presenti sulla piazza, felici ed entusiasti, hanno apprezzato l’esibizione, composta di una dozzina di brani sia sacri che profani (per esempio il "Noi vogliam Dio, per lunghi anni inno Pontificio, così come il tradizionale "Sul Cappello" o "Fra Martino Campanaro") che hanno occupato, grazie alle pause tra un brano e l’altro, solo circa 25-30 minuti effettivi dell’ora a disposizione. Positivi anche i commenti di delle autorità politiche, che si sono felicitate per l’ottima riuscita dell’evento.
Alle 20.30, il Santo Rosario in canto, presieduto da Padre Giampiero Beretta, missionario del Pime e a lungo Cappellano del Santuario di Biandino. Al termine, al suono festoso dell’Angelus serale (verso le 21.15 circa) si è accesso il falò presso la cappellina di sant’ Uberto. La tradizione del falò, che si era perduta nel tempo, è stata ripristinata, fortunatamente, pochi anni fa e, dato l’alto gradimento della gente, si spera continui ancora a lungo.
Oggi alle ore 5.30, la processione Solenne si snoderà verso la Chiesetta.
I campanari: Marvin Corno, Sergio Cavaggioni, Matteo Villa, Pietro Agostani, M. Ruffinoni |
Il tradizionale falò |