PIU’ DISTRIBUTORI DI LATTE CON IL PROGRAMMA PROVINCIALE PER LA FILIERA CORTA



Il Programma è frutto di incontri con gli operatori del comparto latte attivi sul territorio (tra cui rappresentanti delle cooperative di raccolta latte e dell’Associazione Provinciale Allevatori) e con rappresentanti istituzionali (tra cui Camera di Commercio e Comune di Lecco). L’argomento è stato oggetto di confronto in diverse sedute della Commissione Consiliare IV, durante le quali si è concordato di elaborare un documento contenente proposte di lavoro, che tenesse conto dei contenuti dell’Ordine del giorno sulla filiera corta del latte approvato in Consiglio e di quanto emerso dai lavori della Commissione.

“Il programma – spiega l’Assessore all’Agricoltura Fabio Dadati – riprende e rafforza le attività sviluppate sul tema dal nostro Assessorato, definendo la massima attenzione della Provincia attraverso l’implementazione di numerose azioni. Nel Programma sono definiti obiettivi generali e specifici, progetti concreti, attività, modalità di esecuzione, prodotti e tempistiche. L’obiettivo generale è quello di sostenere i produttori di latte del territorio, attraverso azioni che determineranno un miglioramento della vendita del latte e dei suoi derivati. Due i principali progetti da avviare: la promozione della diffusione dei distributori automatici di latte e prodotti e l’istituzione del Tavolo per il Latte Provinciale”.

“E’ un programma a lungo analizzato e condiviso – aggiunge il presidente della Commissione Consiliare IV Filippo Boscagli – che ha visto protagonista il Consiglio e mesi di attività della Commissione per valorizzare sul territorio lecchese l’importante ruolo dei nostri prodotti e nel particolare uno sviluppo del settore del latte, da sempre perno delle nostre produzioni nell’ambito agricolo. Questo è un inizio, un buon inizio, per dare nuove risposte alle problematiche di un settore di rilevanza storica e qualitativamente elevatissimo”.

 

Programma provinciale per la promozione della filiera corta del latte lecchese.
Documento di lavoro redatto su indicazione dell’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio
Provinciale in data 07 febbraio 2011 e dei verbali degli incontri della Commissione Consiliare
IV^ – Attività Produttive, Agricoltura, Turismo e Sport, Innovazione e Sviluppo Tecnologico,
Mercato del Lavoro del 17 febbraio e del 5 aprile 2011. Si rimanda a tali documenti per
l’inquadramento generale del presente programma, in particolare per quanto riguarda le
valutazioni sulle problematiche del comparto latte bovino in provincia di Lecco e le soluzioni
prospettate.

L’arco temporale nel quale verrà sviluppato il presente programma è compreso tra la sua
approvazione –indicativamente giugno 2011- e la primavera del 2014. Con questo documento si
intendono definire gli obiettivi da perseguire e vengono delineate le prime azioni da attuare.
Successivamente, sulla base dei risultati ottenuti nella prima fase, verranno definite le azioni
conseguenti.

Obiettivo generale del presente programma è quello di sostenere i produttori di latte bovino
della provincia di Lecco, attraverso azioni che determinino un miglioramento della vendita del
latte e dei suoi derivati, prodotti sul territorio provinciale.

Obiettivi specifici del presente programma sono:
1. incentivare il consumo dei prodotti lattiero caseari prodotti localmente;
2. migliorare l’offerta dei prodotti lattiero caseari locali;
3. aumentare la diffusione dei distributori automatici di latte e prodotti derivati;
4. incentivare la cooperazione tra i produttori locali, ridurre la frammentazione della
produzione e della commercializzazione di latte e prodotti derivati;
5. incentivare la collaborazione e promuovere sinergie tra i diversi soggetti della filiera:
produttori, trasformatori, stagionatori, commercianti;
6. valorizzare le produzioni locali;
Per il perseguimento degli obiettivi sopra elencati si intende avviare inizialmente due progetti:
Progetto 1: “Promozione della diffusione dei distributori automatici di latte e prodotti
derivati”, che intende rispondere principalmente all’obiettivo nr. 3 e concorre a perseguire gli
obiettivi 1 e 2;
Progetto 2: “Istituzione del Tavolo per il Latte Provinciale” con il quale si intende avviare
un percorso per perseguire in modo trasversale tutti gli obiettivi.
Dettaglio delle azioni previste

Progetto 1: “Promozione della diffusione dei distributori automatici di latte e prodotti
derivati”.

1. verifica presso i produttori dell’effettivo interesse all’installazione di un distributore
di latte o prodotti derivati, al di fuori dell’azienda. Con questa azione si intende
verificare e raccogliere l’interesse dei produttori relativamente alla possibilità di
installare distributori di latte e derivati al di fuori della propria azienda, intendendo
con questo avvicinare il prodotto al consumatore, nell’ottica di un criterio che rientra
nella filosofia del km. zero, definibile, nel caso specifico, con lo slogan “più latte meno
benzina”. L’azione di verifica presso i produttori si rende necessaria visto il calo di
interesse per tale tipo di investimenti determinatosi a partire dal 2009. L’obiettivo è
quello di definire una lista di aziende che esprimono una manifestazione di interesse,
preliminare e senza alcun vincolo, per tale tipo di vendita. Per ottenere questo si
intende contattare tutte le aziende che commercializzano direttamente latte bovino e
prodotti derivati in provincia, inviando a ciascuna una scheda contenente la richiesta di
iscrizione alla “Lista provinciale di aziende interessate alla vendita tramite distributori
automatici”. La richiesta verrà estesa, oltre che agli allevatori, alle cooperative di
raccolta latte Leccolatte e Valsassinese. La scheda sarà accompagnata da una breve
nota informativa sui contenuti del presente programma, che espliciti l’intenzione di
individuare dei siti particolarmente idonei per il posizionamento di distributori
automatici. Si richiederà il ritorno della scheda firmata.

2. attività di supporto verso i comuni per l’individuazione di siti idonei per l’installazione
dei distributori. Con questa azione si intendono fornire ai comuni indicazioni operative
per il posizionamento di un distributore automatico di latte e prodotti derivati, che
evidenzi, in particolare, quali sono le caratteristiche che il luogo dovrebbe avere (ad
es. avere un parcheggio disponibile). Nel contempo si intende avviare una azione di
sensibilizzazione presso i comuni relativamente agli aspetti positivi del posizionamento
di un distributore di latte e prodotti lattiero caseari sul proprio territorio. Tali azioni
si concretizzeranno con la predisposizione di una “scheda informativa” da distribuire a
tutti i comuni, per la cui stesura si intende richiedere la collaborazione del Consorzio
Tutela Latte Crudo.

3. individuazione dei luoghi ritenuti particolarmente idonei al posizionamento di un
distributore automatico. L’azione nasce dalla constatazione che la quantità di prodotto
venduto da un distributore dipende sostanzialmente dal suo posizionamento sul
territorio e che alcuni dei distributori già installati potrebbero dare risultati migliori
se venissero spostati. Con questa attività si intende quindi svolgere una indagine di
mercato per individuare i luoghi, sia pubblici che privati, ritenuti particolarmente
indicati al posizionamento di un distributore automatico, considerando fattori quali:
accessibilità, presenza di parcheggio, flussi e tipologia delle persone che frequentano il
luogo, distanza rispetto a distributori già operanti. Relativamente a quest’ultimo punto
si è provveduto ad individuare su CTR il posizionamento dei distributori già installati
sul territorio. Si intende favorire una dislocazione il più possibile uniforme sul
territorio provinciale dei distributori, sempre nel criterio “più latte meno benzina”.

4. verifica disponibilità ad ospitare un distributore automatico. Tale azione ha lo scopo di
contattare i proprietari/gestori degli spazi individuati (es. comuni, ditte private, luoghi
frequentati dal pubblico quali ospedali, stazioni ferroviarie, supermercati ecc) per
sondarne la disponibilità a consentire il posizionamento di un distributore automatico.
L’azione si svolgerà tramite incontri diretti con il personale di riferimento del sito
individuato, in modo da poter anche affrontare le questioni preliminari.

5. mettere in contatto le aziende interessate ad investire nel posizionamento di un
distributore automatico e la proprietà del sito che ha manifestato un interesse
preliminare. Questa azione completa le precedenti. A ciascuna azienda verrà inviata
una scheda con l’elenco dei siti disponibili. L’azienda, se interessata, dovrà ritornare la
scheda indicando per quali siti intende verificare la fattibilità dell’investimento. In
caso di più aziende interessate allo stesso sito occorrerà stabilire dei criteri di
priorità, quali: distanza tra la sede aziendale e il sito individuato (nell’ottica
dell’avvicinarsi al km. zero), corrispondenza tra il servizio richiesto e quello offerto (ad
es. azienda in grado di vedere anche prodotti derivati oltre al latte). L’azione si
concluderà nel fornire all’azienda le informazioni necessarie a contattare il
proprietario/gestore del sito.

6. verifica dell’effettiva installazione del distributore automatico. Con questa azione si
intende verificare se l’azienda che si era detta interessata al posizionamento del
distributore automatico effettivamente procede con la realizzazione dell’intervento.
Fermo restando che né l’azienda né il gestore del sito si erano assunti impegni
vincolanti, ma avevano solo manifestato un interesse, è però importante valutare se si
intende realmente passare dalla fase di interesse preliminare alla concretizzazione
dell’investimento, considerando che, se così non fosse, potrebbe esserci qualche altra
azienda interessata per lo stesso sito.

Risultati attesi: incremento del 20% del latte o prodotti derivati venduti tramite distributori
automatici.

Partner di progetto: Consorzio Tutela Latte Crudo, Regione Lombardia (da verificare)
Tempi di realizzazione: luglio 2011/giugno 2013

Progetto 2: “Istituzione del Tavolo per il Latte Provinciale”.
Il Tavolo per il Latte Provinciale vuole costituire un punto di incontro dei diversi soggetti della
filiera, offrendo un luogo di confronto sulle possibili proposte da mettere in atto per
risollevare il comparto del latte e dove poter decidere quali azioni congiunte intraprendere.
Azioni previste:

1. definizione dei componenti del Tavolo. Questa azione parte dalla definizione di un
primo elenco di possibili componenti del Tavolo, per esempio: rappresentanti degli
allevatori, delle istituzioni (provincia, comunità montane, camera di commercio, regione)
dei primi acquirenti, dei trasformatori/stagionatori, dei commercianti. Si intende però
lasciare aperta la possibilità della partecipazione al Tavolo. Pertanto ai soggetti
appartenenti ad un primo elenco si chiederà un parere su quali altri soggetti invitare.
L’invito alla partecipazione al Tavolo sarà formale e conterrà una esplicitazione degli
obiettivi del Tavolo. La proposta di partecipazione conterrà anche la richiesta di
confermare o meno l’interesse. Per motivi organizzativi si chiederà di indicare un
referente e le modalità più efficaci per poterlo contattare.

2. stesura e condivisione bozza di atto istitutivo del Tavolo. Con questa azione si intende
avviare il lavoro di stesura di un documento formale che istituisca il Tavolo. Tale
documento dovrebbe esplicitare sia gli obiettivi del Tavolo che le modalità del suo
funzionamento. Il lavoro si avvarrà dell’utilizzo della posta elettronica: stesura di una
prima bozza, distribuzione (via posta elettronica), restituzione contributi, seconda
stesura, secondo invio ecc. sino ad arrivare ad una versione condivisa. Per i componenti
del Tavolo eventualmente sprovvisti di posta elettronica si provvederà diversamente,
secondo la modalità concordata ritenuta più efficace.

3. convocazione del primo incontro del Tavolo. Tramite posta elettronica, o
telefonicamente, si provvederà a raccogliere le proposte di ordine del giorno. La
convocazione avverrà tramite lettera contenente l’ordine del giorno e il materiale
relativo. Durante il primo incontro verrà formalizzata l’adesione al Tavolo stesso,
tramite la sottoscrizione da parte dei componenti dell’atto istitutivo. In tutta questa
prima fase di attivazione del Tavolo gli uffici provinciali svolgeranno il ruolo di
coordinamento e funzioni di segreteria.

4. proseguimento dei lavori del Tavolo. I lavori del Tavolo proseguiranno secondo la
cadenza e le modalità concordate dai partecipanti. Si potranno di volta in volta
coinvolgere diversi soggetti, oltre ai componenti, se ritenuto utile allo svolgimento dei
lavori. Le azioni del Tavolo saranno rivolte al perseguimento degli obiettivi sopra
indicati, in particolare l’attenzione sarà rivolta ad incentivare la collaborazione tra i
diversi soggetti della filiera (produttori, trasformatori, stagionatori, commercianti)
promuovendo opportune sinergie, nonché a ricercare strategie per la valorizzazione dei
prodotti locali. Si cercherà di promuovere accordi tra i produttori, o i primi acquirenti
locali, e le realtà del comparto che operano a livello di stagionatura e distribuzione dei
prodotti lattiero caseari, in particolare con le importanti realtà di questo tipo che
hanno sede in Valsassina. Si punterà a coinvolgere i commercianti, in particolare la
piccola e media distribuzione, per incentivare la messa in vendita di prodotti locali, tra
cui il latte pastorizzato nei bar. Si valuterà anche l’opportunità di predisporre
richieste di contributo per interventi inerenti la trasformazione, commercializzazione
e valorizzazione dei prodotti in un ottica di filiera corta, ad esempio facendo
riferimento alle misure di finanziamento che verranno predisposte con il prossimo
Piano di Sviluppo Rurale (2014-2020). A tale proposito l’attuale PSR contiene diverse
misure di finanziamento che potrebbero venire utilizzare per progetti di filiera, sia
relativamente ad investimenti sulle strutture di trasformazione e vendita, sia interenti
attività di valorizzazione e promozione dei prodotti. L’attuale programmazione è però
in fase di conclusione e la possibilità di presentare richieste di finanziamento è già
chiusa o chiuderà nei prossimi mesi. Considerato che i tempi per arrivare a definire
possibili azioni, intraprese in modo congiunto da diversi soggetti lungo la filiera, sono
sicuramente lunghi, può essere un buon obiettivo quello di puntare ad essere pronti a
presentare eventuali richieste di finanziamento all’apertura dei bandi della nuova
programmazione, orientativamente nella primavera del 2014. Le attività e i risultati dei
lavori del Tavolo dipenderanno dalla volontà e capacità dei partecipanti. La provincia in
questo quadro svolgerà il ruolo di promotore e di supporto.

Risultati attesi: “Tavolo per il Latte provinciale” operante.
Partner di progetto: Camera di Commercio, Regione Lombardia (da verificare)
Tempi di realizzazione: settembre 2011/aprile 2014.
 

 

 

 

 

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