Esercitazione speleologica negli abissi del Grignone: ”salvato” a -130 metri



L’obiettivo era il recupero di una persona boccata a 130 metri di profondità, in una grotta complessa e con caratteristiche morfologiche in prevalenza verticali. Sono intervenuti cinquanta operatori con competenze tecniche specifiche interne alla grotta e di tipo medico – sanitario, e nove per il recupero esterno, dall’ingresso al rifugio. L’intervento è durato 15 ore, dalle 15.30 di sabato alle 6 del mattino di domenica. Per tutta la notte le squadre si sono alternate nelle varie fasi di progressione del ferito, medicalizzato e condizionato su un’apposita barella sotto il controllo di un medico speleo del CNSAS.

Da sottolineare come le avverse condizioni meteo di questi giorni abbiano reso necessario variare il programma iniziale: la simulazione di soccorso si è svolta in una grotta diversa da quella prevista nel programma originario; non essendo stato possibile utilizzare l’elicottero per il trasporto dei numerosi materiali è stata scelta una cavità più vicina al rifugio Bogani.

L’esercitazione ha permesso di dare un tono particolare alla collaborazione tra la componente interna alla grotta e quella esterna, oltre alla fase di confronto della squadra con i tecnici di nuova formazione.

“L’intervento ad un infortunato in una grotta complessa che si apre in un contesto operativo come quello del Grignone – spiega il Delegato Andrea Gigliuto – richiede un grande lavoro di gestione e coordinamento tra le varie componenti del CNSAS. Grazie alla collaborazione tra la Stazione Valsassina-Valvarrone della XIX Delegazione e la IX Delegazione Speleologica è stato possibile portare a termine la simulazione di una complessa operazione di soccorso che rispecchia il contesto operativo di un eventuale intervento in una zona di rilevante importanza carsica entro cui si aprono più di mille cavità con profondità che arrivano anche oltre i 1250m”.

La IX Delegazione Speleologica del Cnsas dispone di 65 tecnici operativi, tra cui quattro medici speleologici e due infermieri, due speleosub per profondità superiori ai 45 metri, sei fochini abilitati all’utilizzo di varie tipologie di esplosivo, 32 tecnici di soccorso in forra, sei istruttori regionali di soccorso speleologico, due istruttori di forra.

La XIX Delegazione Lariana, la cui presenza sul territorio nelle province di Lecco, Varese e Como è radicata da una lunga storia di soccorso, conta solo per la stazione Valsassina-Valvarrone più di 60 tecnici, tra cui sono presenti tecnici e operatori di soccorso alpino, istruttori nazionali e regionali.

  

 

 

 

 

 

 

 

 

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