Il blitz è stato repentino, e secondo quanto è trapelato, avrebbe fatto centro permettendo di individuare la ditta responsabile del caso di inquinamento da sostanze tossiche nocive sul quale la Forestale stava lavorando da mesi. Le prime segnalazioni risalgono infatti allo scorso mese di gennaio, quando vennero fatte lunghe verifiche, peraltro già in qualche modo "clamorose" dato che la presenza dei forestali intorno alle ditte accanto al Pioverna aveva suscitato fin da subito scalpore. Che nel corso d’acqua valsassinese finiscano sostanze vietate è risaputo, ma finora il fenomeno pareva essere noto però non adeguatamente contrastato. L’operazione condotta dal CFS in questi giorni invece (a quanto pare su mandato della magistratura) avrebbe non solo evidenziato con certezza l’esistenza del problema, bensì avrebbe consentito di individuare con certezza gli autori dell’inquinamento – secondo indiscrezioni da olio combustibile.
Quest’ultimo è finito chiaramente nel Pioverna, sembra attraverso le acque di scarico di una specifica azienda (c’è chi afferma si tratterebbe di una ditta "non tra le più grandi della zona industriale"). Gli inquirenti avrebbero recuperato il materiale risalendo dai tombini fino all’origine dello sversamento; ora resta da definire con esattezza che tipo di sostanze siano finite nelle acque del torrente. Le analisi sono in corso nei laboratori specializzati di Oggiono e nei prossimi giorni saranno resi noti i risultati degli esami dei campioni prelevati.
Il comandante provinciale Carlo Pierluigi Parente [nella foto a destra] contattato da Valsassinanews mantiene il più stretto riserbo anche se conferma l’esistenza di una serie di controlli avvenuti in questo periodo. C’è comunque in corso un’indagine giudiziaria dunque le informazioni non sono ancora ufficiali. Ma la sensazione è che il cerchio si sia stretto intorno ai presunti inquinatori.
Sarebbe un duplice successo sul fronte ambientale, perché al di là dell’esito della specifica inchiesta, una volta "pizzicati" gli autori di questo singolo episodio il messaggio si rivelerebbe comunque chiaro e importante: se la sensibilità ambientale non si riesce a far passare attraverso le vie più normali – quelle dell’informazione, della cultura, verrebbe da dire del buon senso – chissà che qualcosa cambi almeno grazie alla prevenzione ed all’esempio ovvero in forza di indagini e di severe punizioni. Quelle che con ogni probabilità andranno a colpire i responsabili dell’inquinamento, una volta definitivamente accertati.
SOTTO: LA MAPPA (GOOGLE) DELLA ZONA INTERESSATA DALL’OPERAZIONE
Visualizzazione ingrandita della mappa
Via Merla, zona industriale a Cortabbio di Primaluna
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Scarico nel Torrente Pioverna a Cortabbio
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