ALBERGO A BARZIO: COLDOGNA E’ SALVA. SI’, NO, FORSE…



Non sempre la quantità è sinonimo di qualità, ma quando intorno a un tavolo si riuniscono una decina di persone tra tecnici, amminsitartori e imprenditori, è facile immaginare che il vertice possa essere rilevante. A leggere la nota diramata poco dopo la conclusione si direbbe di no, ma tra le righe qualcosa sembra spuntare. Partiamo però dal contesto: si doveva discutere in un apposito ‘tavolo di sviluppo‘ convocato dalla Provincia la possibilità di "ampliare il panorama delle strutture ricettive nell’ottica dello sviluppo turistico della Valsassina”. Si partiva dalla lunga querelle che vede opposti da un lato il proprietario della collina di Coldogna (Umberto Torre) e dall’altro il Comune di Barzio; oggetto del contendere, il progetto di edificazione di un grande albergo con wellness center proprio sulla collina, all’accesso del paese.

Al tavolo anche i progettisti dello Studio Combi e come padroni di casa il presidente della Provincia, Nava e l’assessore al Turismo Dadati.

Non è dato sapere esattamente che cosa sia avvenuto durante questo incontro (al quale dovrebbero seguirne altri, stando al famoso comunciato): le bocche dei presenti sono rimaste cucite, come se la consegna fosse quella di considerare esclusivamente il documento, che pubblichiamo interamente di seguito.
 
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Si è tenuto nella giornata di oggi, giovedì 19 maggio 2011 alle ore 17.30 la prima riunione del tavolo di sviluppo tra Provincia di Lecco e Comune di Barzio.

“Ci siamo trovati nel comune intento di trovare una soluzione affinchè a Barzio possa esserci la possibilità di ampliare il panorama delle strutture ricettive nell’ottica dello sviluppo turistico della Valsassina” – ha affermato il Presidente Daniele Nava.

Durante la riunione del tavolo di sviluppo si è valutata l’ipotesi di recuperare un volume esistente e ampliare la progettualità su altre aree territoriali. Nelle prossime settimane seguiranno ulteriori verifiche tecniche al fine di esplorare la fattibilità concreta.

L’obiettivo  della Provincia di Lecco e del Comune di Barzio è l’ampliamento della fruibilità turistica in un’ottica di rilancio dell’intera valle.

Alla riunione ha preso parte una delegazione della Provincia di Lecco rappresentata dal Presidente della Provincia Daniele Nava, una delegazione del Comune di Barzio rappresentata dal Sindaco, Andrea Ferrari e la proprietà nella persona del Dott. Umberto Torre.

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Cosa significa quanto comunicato al termine dell’incontro? Analizziamo alcuni passaggi-chiave.

"Durante la riunione del tavolo di sviluppo si è valutata l’ipotesi di recuperare un volume esistente e ampliare la progettualità su altre aree territoriali".

A occhio e croce si può tradurre così: recuperare un volume che già esiste significa che la collina non si tocca. La conferma viene dal successivo "ampliare la progettualità su altre aree territoriali". Quella parola "altre" sembra cancellare definitivamente dal dibattito l’area di Coldogna. Ma qual è il "volume esistente" che si potrebbe recuperare? F''Alternative? Il mio albergo e' a posto, parliamone''. E  Ballestrin si proponeinora sono due gli stabili dei quali si è parlato; esclduendo novità stravaganti per il momento proviamo a concentrarci su questo paio di edifici. Il primo è l’Hotel Ballestrin, proprio in cima alla collina "contesa". Un vecchio albergo che il titolare potrebbe anche cedere e che avrebbe il vantaggio di essere posizionato a poca distanza dall’area di proprietà di chi è interessato all’operazione.

Il secondo "volume esistente" è stato tirato in ballo recentemente dal pool di progettisti della soluzione bocciata alla Coldogna: si tratta dell’ex scuola e municipio di Barzio, in via Roma – sotto al quale insiste un maxi parcheggio pubblico.

Tra le due soluzioni, se di queste davvero si è discusso, quella del Ballestrin appare la più percorribile, se non altro perché per l’altro edificio l’ìpotesi avanzata pochi giorni fa prevederebbe l’abbattimento dello stabile (il quale però risulterebbe vincolato). Insomma, una pista porterebbe all’albergo a 4 stelle di proprietà di Marco Ballestrin. Il quale, scherzando ma non troppo, a suo tempo aveva accennato alla possibilità di aprire una trattativa con soggetti eventualmente interessati.

La controindicazione in questo caso è data dal fatto che le volumetrie immaginate per l’intervento turistico sono molto superiori a quelle dell’attuale Ballestrin e comunque l’hotel andrebbe abbattuto e ricostruito con altre caratteristiche.

Veniamo ad un altro passaggio interessante:
"L’obiettivo della Provincia di Lecco e del Comune di Barzio è l’ampliamento della fruibilità turistica in un’ottica di rilancio dell’intera valle".

Letta così sembra che esista una certa unanimità di vedute tra ente provinciale e amministrazione comunale; se l’operazione riuscisse ad andare in porto vedendo però l’esclusione dell’area di Coldogna, la Provincia avrebbe gestito al meglio la questione, il Comune vanterebbe il risparmio di "consumo del suolo" e forse, con una buona mediazione, anche il proprietario dell’area potrebbe ottenere il suo scopo (la costruzione dell’albergo che qualcuno definisce "negato") pur se non nella collocazione inizialmente desiderata.

Qui però si sta facendo fanta-urbanistica. Almeno fino al rilascio di comunicazioni più precise. Che potrebbero arrivare dopo le "ulteriori verifiche tecniche" di cui si parla nella nota diffusa oggi pomeriggio. Per ora quel che è certo è che la collina a difesa della quale si sono schierati in tanti, raccogliendo anche un buon numero di firme, sembra non essere più in discussione. Forse.
 

 

 

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