L’altra sera, nella sala consiliare del Municipio di Introbio, un pubblico numeroso ha incontrato lo scrittore Ezio Meroni, autore di "Angela-Una storia d’amore nella guerra partigiana", uscito nello scorso mese di marzo.

 

Erano presenti il sindaco Fernando Rupani, l’Assessore alla cultura Rita Lusenti  e, "sorpresa", l’alpino-partigiano Mario Cerati. Ha condotto la serata Marco Sampietro, presentando innanzitutto l’autore, suo amico da anni, e l’attività letteraria dello stesso..Ezio Meroni, docente di lettere, è nato a Cinisello Balsamo nel 1954 e lì risiede con la famiglia.

 

La grande passione per la Resistenza ha suscitato in lui il desiderio di scrivere un romanzo per raccontare una storia vera, di grande passione, dentro la guerra.

Protagonisti di questa vicenda una donna, Angela, che come tante altre ha avuto un ruolo attivo in quel periodo storico come "staffetta partigiana" , e il "suo" Andrea: i due vivono una vicenda più grande di loro e si ritrovano alla fine della guerra in modo inatteso, con un finale tutto da scoprire.

 

La serata ha costituito un’interessante opportunità letteraria e storica; non sono mancate testimonianze di vita vissuta da parte di Mario Cerati, una delle preziose fonti che Meroni ha consultato durante la stesura del romanzo, nonchè uno dei tanti personaggi all’interno della narrazione.

"In un momento triste per il nostro paese con la caduta di stile e di valori a cui tutti assistiamo" ha detto il sindaco Rupani "esprimo la mia personale soddisfazione come cittadino introbiese e sindaco nel vedere un cosi’ folto numero di persone alla presentazione di un romanzo storico nell’ambito delle celebrazione del 25 aprile. E’ una storia d’amore tra una staffetta "Angela" e il suo innamorato partigiano "Andrea" inserita nella realta’ della resistenza sulle nostre montagne e in particolare in Val Biandino. Due valori potenti. Negli ultimi anni ho assistito a un tentativo di "svilimento" del portato storico della resistenza. Si e’ cercato di stendere un pietoso volo sulla lotta partigiana. Non lasciamoci coinvolgere in meschini rimestanenti della storia. Il cimitero di Introbio ha 11 croci di giovani fucilati per la loro scelta di libertà".