OGGI la nave tornerà a Lampedusa per caricare clandestini ma non si sa dove li porterà. I minori sono stati, in parte, allontanati ma si è risaliti a quota 231 con gli ultimi arrivi.
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AL CONTRARIO, la sensazione di stop and go che dà Roma nei confronti dell’elementare necessità di sgomberare Lampedusa, non rassicura. Sembrano lontane anche le parole del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ieri ha annunciato l’offerta di 13 siti «in ogni parte del territorio nazionale per un totale di 4.600 ettari» destinati «all’accoglienza soprattutto di profughi, in caso di esodi consistenti dalla sponda sud del Mediterraneo». La Russa mette a disposizione i siti — in prevalenza terreni già utilizzati come poligoni di tiro o deposito di armi e nei quali potranno sorgere eventualmente tendopoli — sul cui impiego deciderà l’Interno. Inoltre, se dovesse arrivare l’esodo temuto dalla Libia, ci sarebbero già identificati altri 31 siti da impiegare in caso di necessità. La mappa stilata dalla Difesa riguarda impianti militari lontani da luoghi turistici e situati in aree isolate. La Russa — che è intervenuto a Montecitorio — ha annunciato che 100 uomini delle forze armate sono stati assegnati al prefetto di Agrigento per il centro di accoglienza di Lampedusa e 50 al prefetto di Catania per la sorveglianza sul villaggio di Mineo fino al 30 giugno.