Forzata una porta-finestra che costituiva un’uscita di sicurezza, ignoti si sono introdotti negli uffici-archivio all’interno della casa che ospita il parroco don Lucio Galbiati, la sala del consiglio pastorale e l’auditorium, proprio accanto alla chiesa di Sant’Alessandro nel pieno centro storico di Barzio. "Doveva essere tra le due e tre della notte" racconta don Lucio, scosso da quanto accaduto. I ladri sono riusciti ad impossessarsi di un bottino piuttosto ricco: circa 600 euro in contanti e una valore molto superiore in oggetti d’oro e preziosi (quattro-cinquemila euro secondo una prima stima).

Il tutto, proprio nelle prime ore del giorno in cui il parroco del paese e dell’Altopiano compie gli anni (58). Un brutto "regalo" per don Lucio, insediatosi a Sant’Alessandro nel mese di settembre del 2010, in sostituzione dello storico parroco don Alfredo Comi – che a Barzio era rimasto per la bellezza di 41 anni.

Nella foto a destra don Lucio e don Alfredo mentre concelebrano

"Non sono andati a colpo sicuro, ma hanno rovistato alla ricerca di qualcosa e sono stati fortunati" continua la vittima del furto, che annota come "qualche volta, colpiscono le chiese la domenica sera, dopo che sono state fatte le offerte". In questo caso comunque si trattava di denaro e di oggetti sacri, ex voto soprattutto. Don Lucio distingue tra ladri "bisognosi" e professionisti. "Secondo me sono della seconda categoria, dalle modalità di scasso" sottolinea il sacerdote. "Finché si ruba per assoluta necessità si può anche perdonare, ma ho la sensazione che questi, appunto, non siano dei poveracci…".

Chissà se il ‘don’, proveniente dalle ben più agitate zone della cintura del milanese, si immaginava di poter subire un furto nella tranquilla Barzio… "In effetti episodi del genere me ne sono capitati diversi in passato; qui francamente non pensavo che potesse capitare. Non così presto, perlomeno".

Una volta scoperto il fatto stamattina, don Lucio ha denunciato quanto accaduto ai carabinieri di Introbio, che hanno subito avviato le prime indagini. Esiste una forma di assicurazione che copre questo tipo di eventi, stipulata – ci dice sempre Galbiati – "a livello diocesano".