Partiamo dalla fine: l’assessore Gianfranco Magni suggerisce al sindaco di ritirare la proposta di regolamento avanzata poco prima dalla maggioranza in consiglio comunale, dopo una mini battaglia con l’opposizione. Si discute della "famosa" strada per la Val Biandino, il cui traffico specie di Jeep è nell’occhio del ciclone. Ci sono stati due morti, vent’anni fa, e in generale il collegamento inaugurato nel lontano 1967 è tutto un dilemma, da allora. A chi appartiene? Chi può normarne la circolazione? Se ci si fa male, chi paga? Vale l’assicurazione? E così via…
Dopo stasera si possono mettere alcuni punti fermi, che però non risolvono affatto la situazione: in primis, la strada è e resta PRIVATA. Non esiste un consorzio, nemmeno un conferimento al Comune, ognuno ha il suo trattino di competenza (decine di proprietari diversi) dunque non è possibile anzi è proprio ILLEGITTIMO che il Comune ci metta mano con regolamenti o altro. Cosa invece avvenuta, a quanto pare in passato – e stasera stava per succedere di nuovo, fino al ritiro della proposta da parte di Magni.
In sostanza, fino a quando TUTTI i proprietari non si metteranno d’accordo per "conferire" ovvero apportare la loro strada al Comune, questo non potrà intervenire sulla strada stessa. Ideare ordinanze o regolamenti è fuori dal diritto e la situazione rimane quella che è, con tutte le conseguenze del caso soprattutto per chi percorre la via, a suo totale rischio e pericolo.
La cosa un po’ surreale è che in buona sostanza anche chi ha governato il paese fino a ieri, ammette adesso (due volte, messe a verbale) di aver lavorato sul filo della illegittimità, trattando la strada senza poterlo fare. E al tentativo della nuova amministrazione di agire nello stesso modo ha discusso aspramente (oggi), evidenziando come quella strada sia appunto lastricata di sbagli annosi.