La lettera arriva via mail da Moggio e riferisce l’opinione di una persona non vedente che richiede di ripristinare "quanto prima le corse nei giorni festivi". Il messaggio è breve, ma chiarissimo. Indirettamente mette in evidenza che il servizio pubblico è appunto ‘servizio’, la cui logica è di utilità alle persone. Eccone il testo integrale, cortese ma assai fermo nei toni:
Causa l’avvenuta riduzione delle corse sulla tratta Moggio-Lecco e, improvvidamente, l’annullamento delle stesse nel giorno di domenica,
mi sia consentita l’opportunità di esprimere il mio assoluto disappunto verso tale iniziativa, in quanto, essendo la scrivente una non vedente e possessora di una abitazione nel paese di Moggio, non solo vede limitarsi l’accesso presso la propria abitazione, ma una ulteriore ed insopportabile limitazione alla propria autonomia personale che, per quanto detto sopra, necessariamente e strettamente subordinata alla presenza e disponibilità dei mezzi di trasporto pubblico.
Inoltre, tale limitazione di accesso al paese, finirebbe anche per ridurre le mie relazioni sociali che, di fatto, mi verrebbero impedite dall’impossibilità di invitare amici e persone non muniti di mezzi propri. Pertanto si richiede di ripristinare quanto prima le corse nei giorni festivi.
Certa di un vostro tempestivo intervento
in fede
Giusy Canalella