AUTO INCENDIATA A INTROBIO: QUASI CERTAMENTE E’ STATO UN ATTENTATO



La notizia ha destato scalpore in paese, anche perché un forte botto è stato sentito da parecchie persone che abitano nella zona. In particolare una signora  residente accanto al punto in cui era parcheggiata la macchina distrutta dalle fiamme avrebbe raccontato di aver sentito distintamente un’esplosione, intorno all’una del mattino. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco e l’auto è stata poi rimossa, ma nella piazzetta sono ancora visibili i segni di quanto accaduto.

Il fatto è avvenuto in piazzetta Grigioni; i pompieri sono arrivati sul posto poco dopo l’una e mezza e hanno lavorato fino alle tre per spegnere le fiamme. L’auto era una Volkswagen piuttosto vecchia, sotto alla quale è stata rinvenuta una bottiglia, probabilmente l’innesco dell’esplosione cui ha fatto seguito l’incendio dell’auto. Secondo indiscrezioni si tratterebbe della macchina di un pensionato, Giacinto "Cinto" Arrigoni, ex dipendente di un’officina a Cortabbio e della Cademartori. Particolare che fa accrescere lo stupore per il gesto compiuto da ignoti. Il proprietario dell’autovettura abita a poca distanza dal luogo dell’attentato e spesso posteggiava proprio lì la sua Polo.

Oltre all’auto distrutta, danni sono stati riportati dall’abitazione sotto alla quale il veicolo era parcheggiato (foto >>>).

Contattato telefonicamente, il sindaco di Introbio è sconvolto. Fernando Rupani parla di un "fattaccio mai successo in paese. C’è da capire se siamo davanti al gesto balordo di qualche ragazzaccio che il sabato sera si diverte in modo pericoloso o a qualcosa di diverso e peggiore. Certo dobbiamo attendere l’esito delle indagini e la certezza da parte degli inquirenti che si sia trattato proprio di un atto volontario. In ogni caso la persona che ha subito tutto questo è un uomo tranquillo e rispettabile, ben noto a Introbio per la sua passione sportiva, anima dei tornei di calcio serale di qualche decennio fa, e politica (è stato co-fondatore della lista "Val Biandino", ndr). Ma nulla fa pensare che questo atto deplorevole sia stato compiuto per colpire Cinto che, ripeto, è persona davvero a posto e senza ‘nemici’ di alcun genere".

Voci raccolte sul posto riportano anche il particolare (da confermare) che la macchina fosse rimasta parcheggiata da giorni nello stesso punto. Fatto che ovviamente non giustificherebbe l’incendio ma potrebbe rientrare tra le ipotesi su cui lavorare per individuare i responsabili dell’attentato.

Le indagini sono condotte dai Carabinieri della stazione di Introbio e del Comando Provinciale di Lecco. Escluso il movente estorsivo, ci si sta concentrando sul gesto collegato a una ripicca o una piccola vendetta e sull’eventuale atto vandalico di qualche sconsiderato. In ogni caso, la bottiglia contenente liquido infiammabile rinvenuta sotto all’auto incendiata verrà inviata al R.I.S., il famoso Raggruppamento dei CC che si occupa di rilievi scientifici che dovrà individuare il tipo di sostanza impiegata e se siano state lasciate impronte digitali sul contenitore.

 


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