Sagra delle Sagre, Benedetti rompe il silenzio: ”Rispetto per gli espositori”



Cinque domande secche, cinque risposte ampie e "senza filtro", com’è nello stile di Riccardo Benedetti. Tra "marziani", "quelli che la cultura", precedenti riunioni deserte, "martellate sulle dita" ed epitaffi, il direttore difende la "sua" Sagra. E guarda alla riunione convocata a giorni dal presidente della Comunità Montana Alberto Denti come ad una opportunità.
Sempre "se il confronto sarà per costruire e non per distruggere".

Benedetti, dopo tanti anni non si è stufato di sentire tante osservazioni sulla Sagra?
Beh, direi di sì, anche se il fegato continua a rodere. Come si fa a non capire che avere una manifestazione che ti porta decine
di migliaia di persone è un valore e non una scocciatura? L’ho sempre detto e scritto: se la Valle non è in grado di sfruttare la Sagra, la colpa non è della Sagra. E c’è anche gente che pensa che quelle decine di migliaia arriverebbero lo stesso, mah… Pensi, ad esempio, al Consorzio Alta Valsassina. Loro da anni arrivano, distribuiscono i loro depliant, raccolgono gli indirizzi email di centinaia di potenziali clienti e poi inviano  programmi e proposte tutto l’anno. Sono marziani? Mi chiedo: dove sono gli altri, "quelli che il turismo", "quelli che la cultura", "quelli che la tradizione" li mangiano a colazione, pranzo, cena e, spesso, anche a merenda?

Scherzi a parte, ci sarà qualcosa da migliorare…
Indubbiamente. Forse per prima cosa dovremmo far capire meglio all’esterno l’importanza della Sagra per il territorio  sotto il profilo economico. divulgativo e sociale. Due esempi: la mostra sul Parco delle Grigne avrebbe così tanti visitatori se non inserita nella Sagra? Secondo esempio: quanti soldi attraverso la lotteria sono piovuti sulle nostre associazioni? Di questo tutti se ne dimenticano compresi, qualche volta, gli stessi beneficiati. A seguire, ovviamente, c’è l’annosa questione del coinvolgimento di potenziali espositori locali. Si può fare di più, si può fare meglio, si può fare tutto. Pensi, però, che qualche anno fa inviammo lettere a destra e a manca. Scopo: organizzare una riunione per capire i motivi per cui certe aziende non venivano più ed altre non erano interessate. Risultato: quella sera andammo a mangia
re una pizza. Riunione deserta. 

Provi a elencare una cosa ottima e una assolutamente che non va nella "vostra" Sagra 
Reputo un’ottima cosa il fatto che nessuno degli organizzatori abbia un interesse personale nella manifestazione. Dopo diciannove anni tra Prato Pigazzi e Prato Buscante la Sagra ce l’ho nel cuore. Farei anche volentieri le ferie, ma mi sento responsabile nei confronti di tutti coloro i quali l’hanno ideata, fatta crescere e fatta vivere. Ed anche nei confronti degli espositori per i quali chiedo rispetto. Sì, perchè di loro (che pure sono commercianti e artigiani) non si parla mai. Hanno sempre voce quelli di fuori. Cosa non va? Che la si potrebbe sfruttare meglio se ognuno, ciascuno per le proprie competenze, anzichè cercare di farle ogni volta un epitaffio (e siamo quasi alla quantità dell’Antologia di Spoon River) ci aiutasse a prepararne la prefazione. 
Sagra delle Sagre, Benedetti rompe il silenzio: ''Rispetto per gli espositori''
Che succederà nell’incontro in programma a breve in Comunità Montana? 
Il Presidente Denti è un amico che ho ritrovato dopo tanti anni. In passato giocavamo assieme a calcio. Ho quindi con lui un rapporto che non ho mai avut
o con altri presidenti della Comunità Montana – tranne con il "mio" Presidente Baruffaldi quando ero assessore – senza nulla togliere loro sotto il profilo della stima. Ha deciso di confrontarsi a viso aperto, di proporre un dialogo. Non ricordo altre iniziative del genere in passato. Un marziano anche lui? No, semplicemente una persona seria che vuole mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità.

E ancora: serve, questa riunione? 
Servirà se il confronto sarà per costruire e non per distruggere. Servirà se tutti capiranno che l’interesse prevalente deve essere quello di tutto il territorio e non quello di pochi. Servirà se smetteremo di praticare il nostro sport nazionale, quello di tirarsi le martellate sulle dita. Servirà se, finalmente, anzichè guardare ognuno alle carote del proprio orto riuscirà ad alzare lo sguardo. Una delle mie mete preferite è la Ventala, sopra la cappelletta del Lares Brusaa. Di lì si vede tutta la Valle, da Maggio a Introbio, da Introbio a Taceno e giù sino al Lago. La riunione la farei lì. Così, per una volta, potremmo vedere tutti gli orti messi assieme e chissàmmai……..

 

 

 

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