La cerimonia per il centenario della BCC di Cremeno



Dopo la Santa Messa in onore dei soci defunti officiata nella Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, la Cerimonia del Centenario vera e propria nella storica sede sociale di Via XXV Aprile con gli interventi dei relatori.

L’allora Cassa Rurale ed Artigiana Depositi e Prestiti di Cremeno nacque dalla volontà di dare credito ad un bisogno, che avrebbe altrimenti trovato risposta nel mercato nero dell’usura – spiega il giovane e promettente Presidente di BCC Cremeno Giovanni Combi – La combinazione ossimorica di mutuo soccorso in accordo con la dottrina sociale della Chiesa e profitto economico, unita alla territorialità di un istituto di credito che ridistribuisce risorse laddove raccoglie i fondi necessari al suo sostentamento, fanno della BCC una banca differente nella sostanza.

Combi esprime ammirazione per il coraggio dei soci fondatori, tra i quali si leggono i nomi di due contadini, una maestra e di una signora definita "civile", e ringrazia i suoi predecessori, il consiglio di amministrazione, il direttore, la vice direttrice e i soci tutti, nonchè chi ha collaborato alla realizzazione del volume del centenario. Fabrizio Valsecchi, Sindaco di Cremeno, ricorda il sorriso e la grinta del padre Giovanni, per 20 lunghi anni alla guida del CDA della Banca.

Relatore d’eccezione (nel video parte del suo intervento) l’avvocato Alessandro Azzi, Presidente di Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, che mette in evidenza le caratteristiche che contraddistinguono BCC dalle realtà economiche "maggiori", delle quali conosciamo i vertici solo attraverso i giornali o la televisione e per le quali la crisi economica in atto non ha riservato la stessa clemenza di cui hanno beneficiato gli istituti di credito strutturati a guisa della BCC, che in Lombardia sono 46 e in molti casi hanno raggiunto lo storico traguardo del secolo. Azzi pone inoltre l’accento sull’importanza della memoria e delle radici, senza le quali, spiega, non vi è futuro.

Giuseppe Augusto Amanti, da 49 anni al servizio della banca, direttore della BCC di Cremeno, parla di un traguardo eccezionale, una sorta di miracolo divenuto realtà grazie a tutti coloro i quali hanno lavorato per la banca o semplicemente avuto rapporti con essa in questi 100 anni; Amanti ricorda l’equilibrio e la saggezza di Giovanni Spreafico, Lorenzo Magni, co-realizzatore del primo sportello nel 1960 e Giovanni Melesi.

È la volta della professoressa Rosanna Moscatelli, materiale autrice del volume "1910-2010 Cremeno e la sua Banca. Cento Anni di Credito Cooperativo" coadiuvata dalle ricerche di Emilio Magni e Carlo Amanti, che racconta la sua romantica scoperta di Cremeno e della Valsassina "da dove la Grigna è diversa rispetto a come la si vede da Cantù" e parla dell’intraprendenza dei magnifici 7 soci fondatori, fra i quali 2 donne, in grado di realizzare tanto, in tempi in cui nemmeno era concesso loro il voto. Il libro è un’ occasione per ripercorrere con il pensiero la propria storia della BCC, nata per "Aiutarsi vicendevolmente in buona fede e in ogni modo".

In chiusura le premiazioni dei soci con 50 e 25 anni di apparteneza alla compagine sociale: Giovanni Devizzi, Angelo Pozzi e Francesco Invernizzi (50 anni); Luigia Combi, Emilia Pigazzi, Antonio Tantardini, Eugenio Buzzoni, Oreste Ossola, Giovanni Agostani, Ugo Bolognani (assenti Franco Davide Invernizzi, Claudio Giacomo Canepari e Antonello Paroli); a seguire il rinfresco.

 SOTTO: I PREMIATI, LE FOTO DELLA MATTINATA E IL VIDEO 

 

 

 

 

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