Il problema, sostiene l’ex primo cittadino, non sta nel consorzio Premax (che ha ricevuto trentamila euro per la cessione del marchio); se saranno verificate irregolarità, "saranno gli amministratori comunali a dover rimborsare la somma al Comune". E ancora: "Personalmente ritengo che sia moralmente scorretto tutto quello che è stato fatto".

I particolari dell’esposto sono contenuti nell’articolo, pubblicato oggi a pagina 9 dell’edizione lecchese del "Giorno", pezzo a firma di Stefano Cassinelli del quale vi proponiamo di seguito un estratto.
 

Scoppia la bufera sul marchio Premax

Esposto dell’ex sindaco alla Corte dei Conti sui finanziamenti al Consorzio

— PREMANA — LA QUESTIONE del marchio «Premana» acquistato dall’amministrazione comunale dal consorzio Premax per 30 mila euro finisce davanti alla Corte dei Conti. Pietro Caverio, ex sindaco del paese ed esponente della Lega Nord, ha deciso di presentare un esposto presso la Corte dei Conti perché ritiene che siano state violate una serie di norme amministrative. (…) «IL CONSORZIO Premax fa il suo lavoro, il lungo iter per arrivare a un marchio che identifichi il paese è iniziato con l’Amministrazione che guidavo io, è chiaro che non voglio danneggiare il consorzio e le attività produttive del paese, ma è altrettanto chiaro che non è accettabile che il Comune utilizzi soldi dei cittadini per acquistare qualcosa che dovrebbe già essere suo. (…) GLI AMMINISTRATORI comunali hanno sbagliato, non è accettabile che la collettività paghi questo errore e l’esposto alla Corte dei Conti servirà a chiarire la situazione». (…) PERSONALMENTE ritengo che sia moralmente scorretto tutto quello che è stato fatto, ma qui stiamo discutendo qualcosa che va al di là della morale. Penso che il marchio, fatto con i colori del gonfalone e sviluppato con il Comune, debba spettare di diritto al Comune e ci sono tante carte ad attestare questa mia posizione. (continua)