Questione Norda: ”pace armata”tra Comune di Introbio e Provincia



Sullo sfondo c’è la questione, importante e ancora tutta da verificare, del nuovo acquedotto "Acqua Alta" che la Norda vorrebbe realizzare tra il Lago di Sasso in Val Biandino (<<< foto) e il suo stabilimento di Primaluna. In mezzo, l’articolata vicenda delle concessioni, autorizzazioni e di tutta la partita tecnico-burocratica che vede coinvolti Comune, provincia, azienda, ingegneri e proprietari dei terreni lungo i quali dovrebbe correre la tubazione necessaria a portare nuova acqua dall’alta montagna all’impianto della grande azienda valsassinese.

In questi giorni – anzi in queste ultime ore – c’è stata una fitta serie di contatti tra Comune e provincia, dopo lo scambio di lettere iniziato a dicembre e proseguito a gennaio. Prima le notifiche dell’amministrazione provinciale a una ottantina di proprietari di fondi, quindi la risposta del Comune di Introbio (a sua volta direttamente coinvolto nella questione), che a firma del vicesindaco Fabio Brini "invitava" l’amministrazione provinciale a fermare le procedure, quindi i commenti poco lusinghieri seguiti da una lettera da parte dell’assessore provinciale Dadati che in sostanza rispondeva a Introbio ricordagli il ruolo di ente "inferiore".

A livello ufficiale, si registra un incontro oggi tra i tecnici delle due amministrazioni; indiscrezioni parlano però anche di un rapido meeting tra i due protagonisti della polemica (Dadati e Brini), avvenuto pare nella giornata di ieri. Una informale riconciliazione a titolo del tutto personale che sarebbe andata in scena nella stessa sede di Villa Locatelli, a Lecco. Quest’ultimo però è un incontro non confermato – mentre invece è certo che a livello tecnico il contatto c’è stato, con una riunione tra personale della Provincia di Lecco e il responsabile dell’Ufficio Tecnico di Introbio, Alvaro Ferrari.

Sul tavolo, la questione di merito collegata al famoso acquedotto "Acqua Alta". Per il quale a quanto pare non esiste al momento la famosa pubblica utilità. Una dichiarazione che a quanto pare dovrebbe essere formulata dalla stessa Provincia di Lecco. In questo caso, se l’assessorato alle Attività Produttive (ovvero proprio Fabio Dadati) sancirà la necessità dell’intervento, partirà l’iter degli espropri e nel giro di due-tre anni l’opera potrebbe iniziare il suo corso. Ma cè anche uno scenario alternativo: la Norda potrebbe, contattando tutti i proprietari dei fondi, ottenere gli 80 "ok" e di conseguenza richiedere la partenza dei lavori grazie all’accordo complessivo.

A questo punto, gli inglesi direbbero: "Only time will tell". Sarà solo il tempo a dire come andrà a finire.
 

 

 

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