CACCIA: SENATORI LEGHISTI CONTRO LE NUOVE NORME SU ROCCOLI E PIATTI DI SELVAGGINA



ROMA – “Grave colpo al mondo rurale inflitto a tradimento da parte della maggioranza di governo che ha di fatto cancellato definitivamente tradizioni storiche come la cattura di uccelli da richiamo per l’attività venatoria coi roccoli e la possibilità di cucinare in tutto il paese gli antichi piatti a base di piccola selvaggina. Ci piace ricordare orgogliosamente il famoso spiedo bresciano e la polenta e osei bergamasca.”.

Così in un comunicato i senatori Paolo Arrigoni e Stefano Candiani della Lega Nord. Che aggiungono: “Inutile si è rivelato il grande lavoro tecnico articolato in emendamenti e ordini del giorno che come Lega Nord a nome di Candiani e Arrigoni prima in commissione e ieri in aula abbiamo prodotto per cercare in tutti i modi di far capire il danno che stavano facendo. Purtroppo la ceca e sorda ideologia animal-ambientalista di questa maggioranza non ha voluto ne sentire ne capire ragioni ed ha sparato ad alzo zero su tutti i nostri emendamenti che volevano semplicemente tutelare con estremo raziocinio l’identità rurale di tutti i popoli che compongono la nostra penisola”.

“Addio quindi – prosegue la nota – alla cattura di uccelli da richiamo coi roccoli per colpa di una maggioranza lontana dalle tradizioni e dalle istanze di un intero territorio come quello lombardo, veneto, emiliano, friulano ecc. Hanno sancito la fine di una tradizione storica con decisioni pretestuosamente assurde e lesive interpretate ad arte da funzionari tendenziosi e ambientalisti da salotto, legittimando l’ennesima scelta miope di un’Europa senza valori ne tradizioni che è asservita a gruppi minoritari ma rumorosi e violenti”.

“Noi come Lega Nord siamo per le regole, ma che siano giuste, certe e non punitive per mere istanze ideologiche e soprattutto regole rispettose dell’identità storica culturale dei popoli. Con la triste pagina scritta ieri dal Governo Renzi contro il mondo venatorio è stato sferrato di fatto un colpo durissimo alla nostra economia. Ancora una volta verrà punito il settore armiero e tutta la filiera ad esso collegata oltre all’intera catena di ristoratori che su tutto il territorio nazionale negli anni si sono specializzati ad arte ed avevano strutturato il bilancio della propria attività sulla cucina tradizionale della piccola selvaggina”.

“In questo caso – concludono i senatori leghisti – oggi l’approvazione delle modifiche alla legge 157/92, scelta da un pugno di burocrati e politici miopi, non si limiterà ad eliminare solo lo spiedo bresciano o la polenta e osei bergamasca ma tutti i piatti regionali italiani, che rappresentano ancora oggi”.

 

 

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