CREMENO – Un murales per lasciare una traccia, raccontare, testimoniare. E’ lo scopo del laboratorio di arteterapia proposto ai migranti del CARA di Maggio. Un progetto inaugurato lo scorso ottobre 2014 e che si concluderà dopo un anno con la realizzazione di alcune installazioni artistiche permanenti.

La natura multidisciplinare dell’arteterapia ne fa pratica di prevenzione e cura, l’arteterapeuta infatti è tra le figure professionali specializzate nel trattamento del disagio psicologico e sociale. Le caratteristiche dell’arte e del disegno coniugati alla psicologia e alla pedagogia permettono inoltre di bypassare la comunicazione verbale, aspetto problematico in casi di pazienti che non padroneggino la lingua italiana

L’iniziativa di un murales nei paesi d’accoglienza nasce così come progetto di gruppo parallelo all’aspetto medico, con l’obiettivo di guidare i migranti nel riconoscersi e nell’inserirsi in un luogo che per un periodo di tempo determinato sarà a tutti gli effetti la loro casa. Produrre un murales in luogo pubblico vuole essere per i migranti un modo per sentirsi parte della nuova comunità ed allo stesso tempo suscitare nei cittadini la curiosità nel vedere come degli stranieri percepiscono il territorio.

Durante l’estate i partecipanti all’atelier artistico, giovani provenienti da Ghana, Guinea Bissau, Mali e Nigeria, hanno proposto dei bozzetti e nel mese di ottobre saranno all’opera per realizzare l’installazione.

Diverse amministrazioni della provincia di Lecco sono state informate dell’opportunità, sebbene ancora nulla sapesse il comune di Cremeno – paese ospitante il CARA degli Artigianelli -; ai comuni si chiede la disponibilità di una parete da riqualificare, che sia visibile e fruibile alla popolazione, e un contributo per i materiali per dipingere stimato in circa 300 euro.

 

In evidenza il murales realizzato a Cortenova da Afran, artista camerunese
A destra una simile iniziativa a Lecco