MILANO – 31 indagini, 325 arresti e 126 denunce, questi i numeri che mettono la Lombardia al primo posto tra le regioni italiane per diffusione del fenomeno corruttivo. Seguono la Sicilia e la Campania.
Lo rivelano i dati della Green Corruption pubblicati da Legambiente che parla di una “Tangentopoli 2.0”; sono infatti le mazzette, soprattutto nel settore degli appalti pubblici, a descrivere azioni e interessi delle ecomafie. Nel solo 2014 la Guardia di finanza ha contato 210 operazioni solo nel campo dell’assegnazione di appalti pubblici: 933 le persone denunciate per quasi due miliardi di risorse pubbliche “in gioco”. Dato ancor più sconcertante, secondo i militari della Finanza un appalto lombardo su tre monitorati conterrebbe irregolarità.
L’Anac – Autorità nazionale anticorruzione – ha inoltre portato l’attenzione sugli appalti assegnati, seppur legalmente, senza che venisse indetto bando pubblico, bensì tramite l’affidamento diretto dei lavori. Un sistema più veloce ma anche meno impermeabile alla corruzione.
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