CREMENO – Il sindaco Invernizzi e il paese tutto incassano e ringraziano. Ma la storia non è ancora finita, all’approssimarsi del secondo inverno dell’ “Era della voragine“. Sistemata provvisoriamente con un artifizio viabilistico la grana della clamorosa buca formatasi a luglio del 2014 continua, in attesa di una risoluzione definitiva che ancora non è ipotizzabile.

Per intanto, la notizia (positiva) più recente è l’arrivo di un finanziamento che seppur in via informale è quantificabile in circa 200mila euro: soldi stanziati dalla Regione nell’ambito di un pacchetto di quasi tre milioni complessivi destinati all’intera Provincia di Lecco – ma con una specifica indicazione formulata dal sottosegretario lombardo Daniele Nava che ha parlato in modo preciso di come una parte di quei soldi debba  essere impiegata per i lavori della “voragine”. Opere che secondo i calcoli fatti in Altopiano si dovrebbero concludere con un totale di circa 300mila euro da spendere: al conto finale ne mancano ancora centomila dunque. Ma le cose si muovono.

A suo tempo, una nostra inchiesta speciale aveva documentato come anche questi ultimi lavori non siano “definitivi”, che quella attuale sia una ulteriore pezza, un rattoppo. E che per cautelarsi in via assoluta ci sarebbero da spendere molti più soldi. Il che, sommato al fatto che lo Stato fatica assai a reinvestire somme che quest’area (l’Altopiano in senso ampio) paga in tasse e imposte a botte da milioni all’anno, non può che suscitare ancora amarezza, preoccupazione e un filo di rabbia. Pur “ringraziando” per il finanziamento quasi definitivo di questo provvisorio rappezzamento.

A DESTRA UNA SIGNIFICATIVA IMMAGINE DEL MAXI SMOTTAMENTO AVVENUTO A CREMENO NELL’AGOSTO 1996