Cominciamo col riconoscere che molti cristiani hanno un’idea falsa dei santi canonizzati. Il criterio pietistico, miracolistico, e angelicale con il quale a volte di descrivono molti santi e sante nei libri dedicati alla loro vita, è qualcosa che non va più bene per l’uomo di oggi. Mitizzando i santi con leggende pie e abbaglianti, li si priva della loro condizione e dei loro valori umani, per dipingerli pieni di virtù infuse e di poteri eccezionali. Descritti con simili tratti appaiono come esseri di un altra galassia, più degni di ammirazione che di imitazione. Fortinatamente, tutto ciò non rispecchia la realtà.
Se la chiesa li ha dichiarati santi, beati e amici di Dio, non è stato per questo. Le statue dei santi continueranno ad essere fatte di legno, di gesso e di pietra; ma i santi erano e sono di carne ed ossa. Quelli che sono vissuti con loto lo sapevano molto bene; per questo a volte non li hanno notati!
Le biografie attuali dei santi li descrivono in modo molto realistico. Non si accettano le inammissibili narrazioni leggendarie e nemmeno si fanno lodi gratuite. Al contrario, si sottolinea piuttosto la nuda realtà, a volte anche prosaica. Erano semplicemente donne e uomini con qualità, difetti e problemi come gli altri; ma che presero sul serio la sequela di Gesù, La cosa straordinaria della loro vita è consistita nella loro profonda esperienza vissuta della fede, speranza e della carità.
I santi non furono né sono persone pusillanimi o sfuggenti la realtà. Non c’è santo possibile senza valori umani e senza grande maturità personale, perché non ci può essere santo senza amore per Dio e per il prossimo.
E l’amore non è passivo, ma attivo, appagante, altruista, anticonformista, a suo modo “rivoluzionario”!
Don Graziano vicario parrocchiale
1 novembre – Solennità di tutti i Santi 2015
Mt, 5, 1 – 12