BARZIO – L’avevamo anticipato, e ora siamo andati a trovarli. Si tratta dei nuovi richiedenti asilo ospitati a Barzio, originari del Pakistan e dopo qualche notte all’addiaccio a Lecco, e qualche settimana nei container del Bione, trasferiti in altopiano. Sono in undici, otto sistemati in un appartamentino messo a disposizione della parrocchia, tre ospitati al Coe.
Appena arrivati è stato chiesto loro di rendersi utili per la comunità, e praticamente subito hanno affiancato l’unico operatore ecologico del paese nelle mansioni più semplici. Ogni mattina dunque, dalle 8 alle 10, uno, due o tre di loro – in base alle necessità – raggiungono il luogo stabilito e di buona lena si mettono al lavoro.
A interrompere la mattinata di impegno per la comunità alle 10 è la lezione di italiano, a cui i ragazzi non possono sottrarsi nell’attesa che la loro richiesta d’asilo venga presa in considerazione.
Il comune di Barzio insiste quindi sulla strada dell’integrazione. In anticipo su molte altre realtà lombarde, l’idea di coinvolgere i migranti “catapultati” dal Mediterraneo al piccolo centro valsassinese ha sempre trovato la disponibilità degli ospiti, che vedono in queste piccole azioni un modo per contribuire alla capacità di accoglienza che la comunità barziese, a partire dal COE di via Milano, ha dimostrato di possedere.