PREMANA – Venerdì 8 aprile si deciderà il destino della Val Fraina. In quella data i funzionari provinciali stabiliranno le sorti della valle amata da tutto il popolo premanese e non solo. In paese la tensione è alle stelle: tutti si chiedono come possa essere rilasciata un’ulteriore autorizzazione alla costruzione di una centrale visto che, sul tratto Fraina-Diga di Pagnona, sono già in essere ben tre opere di derivazione.
Se venisse autorizzata anche la centrale di Fraina, su quel tratto di torrente avremmo dunque quattro centrali in cascata, per un totale di 5 km in secca.
“Visto il fallimento di tutta la politica – dichiara il Comitato Salviamo i nostri torrenti – che, nonostante continue sollecitazioni da parte dei Comitati, non ha fatto nulla di concreto per impedire questo scempio, il destino della valle è adesso nelle mani del sindaco Nicola Fazzini che, già in occasione della prima conferenza dei servizi, aveva espresso parere contrario. Anche la popolazione ora deve dare il proprio appoggio, presenziando in massa alla conferenza dei servizi che si terrà alle 10 di venerdì presso il palazzo della Provincia in Corso Matteotti a Lecco”.
“Il malaugurato rilascio di questa ulteriore autorizzazione – prosegue la nota -, sarebbe di fatto in violazione conclamata della normativa comunitaria (EU PILOT 6011/14/ENVI, EU PILOT 7304/15/ENVI). Sostanzialmente l’Europa impone agli Stati membri di preservare la qualità e la naturalezza dei corsi d’acqua … pena multe salatissime. Oltre al danno ambientale ed alla beffa, dei milioni di euro di incentivi statali, pagati da ciascuno di noi in bolletta alle lobbies dei derivatori d’acqua, in futuro il cittadino contribuente, si troverà a dover pagare le sanzioni comminate dalla Comunità europea”.
“Questa è l’ultima occasione per rendere giustizia alla valle e al territorio alpino – concludei il comitato premanese – non lasciamo vincere chi vuole speculare, deturpando un paesaggio unico!”.
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DAL NOSTRO ARCHIVIO
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7 ottobre 2015