CORTENOVA – Approvate mercoledì sera a Cortenova le modifiche al testo del nuovo Statuto dell’Unione Centro Valsassina e della Grigna Settentrionale. A dare il voto mancante per l’ok al nuovo statuto è stato il capogruppo di minoranza Sergio Galperti dopo esersi consultato con gli altri membri dell’opposizione nella pausa richiesta proprio dai tre consiglieri per prendere una decisione.
Il voto del consigliere Galperti è stato necessario perché per cambiare lo statuto dell’Unione serbe il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri, numero che per l’assenza di un esponente di maggioranza veniva a mancare in aula.
“Avevamo deciso di astenerci” ha spiegato Sergio Galperti nella sua dichiarazione di voto, “ma è prevalso il senso di responsabilità e do il mio voto favorevole alla modifica dello statuto in accordo con gli altri due consiglieri che si asterranno” ha concluso il capogruppo di minoranza nel consiglio di Cortenova.
Durante la discussione dell’argomento, lo stesso Galperti aveva chiesto al sindaco Valerio Benedetti come mai la modifica dello statuto (visto che era prevista della legge Delrio numero 56 del 2014) non era stata proposta molto prima, nello specifico quando a far parte dell’Unione di Centro Valsassina c’erano Introbio, Pasturo e Taceno.
“La modifica dello statuto fatta prima delle defezioni che sono avvenute avrebbe sicuramente dato un senso all’Unione e forse l’avrebbe tenuta in piedi con tutti i Comuni che oggi non ci sono” ha commentato Galperti che denuncia la mancata volontà da parte di “alcuni” di far decollare definitivamente l’ente.
“Manca informazione, le cose si sanno tardi e a mezzo stampa (citando un nostro articolo del 30 marzo 2016)” ha commentato Galperti, il quale ha detto che all’attuale Unione dei Comuni manca l’ossatura politica e che l’ente non deve essere soltanto uno strumento per unificare le convenzioni.
Per Giancarlo Benedetti consigliere di maggioranza la modifica dello statuto è “un passaggio importante per l’ente perchè verrà data la possibilità concreta di creare una collaborazione tra maggioranze e minoranze, visto che è prevista la composizione mista del consiglio dell’Unione appunto con membri delle minoranze dei tre Comuni”.
Fernando Manzoni