LECCO – Grazie ai nostri inviati in Provincia, aggiorniamo costantemente l’andamento della conferenza dei servizi che deve decidere le sorti della bellissima Val Fraina. In sala diverse decine di premanesi “uditori”. A breve i primi pareri dei tanti enti e soggetti pubblici e privati interessati alla richiesta di captazione idrica (l’ennesima sul nostro territorio).
Gli “uditori” presenti (potranno intervenire?…) sono i cittadini di Premana e il comitato “Salviamo i nostri torrenti” – probabilmente non accreditati a parlare come invece speravano. Per Premana presenti sindaco, vicesindaco e assessore Piero Bertoldini con il noto avvocato ambientalista Paola Brambilla.
Esordisce l’ingegnere della Bissi (il gruppo che ha richiesto la captazione): “Abbiamo approfondito le richieste del Comune, preso in mano uno per una le richieste e cercato di esaurire con alprofondimenti e indagini, anche su terreni franosi. Approfondito sul catasto storico per valutare l’approfondimento richiesto dalla soprintendeza e prodotto documentaone dal Teresiano ad oggi. Come soluzione alternativa per la condotta, abbiamo sottoposto al Comune una linea aerea per evitare di interferire con strada, acquedotto e tutto l’esistente, con possibilità di creare illuminazione se fosse utile sfruttare quella condotta.
Interviene la Provincia: “Sullo spostamento del tracciato della condotta la Commissione paesaggio voleva maggiori documentazione”. La nuova proposta viene quindi giudicata “peggiorativa”, si chiede di tornare al percorso originale. sostanziamente tubo interrato, esclusi tratti specifici. Prosegue la lettura del parere della Commissione paesaggio: sulla linea elettrica la preferiscono interrata, evitando un tracciato aereo che contrasti col contesto; per il percorso agrosilvopastorale si chiede il “ripristino ad arte”.
Ora è il turno del Comune di Premana, per voice del primo cittadino Nicola Fazzini. “Ci sono criticità idrogeologiche: gran parte delle opere incidono su aree a rischio dissesto, gli interventi dovrebbero essere subrdinati a verifica tecnica, allegata al progetto, ma questo non c’è. Dal punto di vista paesaggistico come già rilevato l’impatto dell’intervento nella sua totalità snatura l’estrema e rara naturalità dei luoghi; le soluzioni alternative proposte non sono meno invasive, altre creano strutture che recheranno un ineliminabile vulnus paesaggistico. La posa della condotta prevede un disboscamento eccessivo e rende NEGATIVO il parere del Comune. Manca ancora una visualizzazione totale dell’intervento sulle modifiche del paesaggio”.
Ancora Fazzini: Esistono criticità IRRISOLTE: lavori che non inquinino e non disturbino la fauna, aspetto che non è stato contemplato, manca poi la stima sull’impatto acustico dei mezzi d’opera, la tempistica di cantiere, l’area su cui atterrerà l’elicottero con i materali di cantiere…”. Confermando dunque le censure rese dal parere formulato nella precedente conferenza dei servizi “il parere del Comune resta NEGATIVO”. Fazzini lascia la parola all’avvocato Paola Brambilla che tutela gli interessi del municipio premanese e del comitato in difesa dei torrenti.
“Il termine quinquennale decorso comporta decadenza e rivalutazione completa dell’impatto ambientale (sostenuta da sentenza di Corte di Cassazione)”. Il legale mette sul tavolo tre procedure di infrazione avviate, che riguardano 23 opere monitorate e censite, già realizzate, che incidono sullo stesso bacino idrico, tante piccole opere lungo km di condotte che interessano il Varrone e dintorni.
Prosegue l’avvocato Brambilla: “Registriamo un decadimento della qualità delle acque: ci sono infrazioni comunitarie che costano (esempio Pian di Spagna) centinaia di migliaia di euro, non portiamoci questo peso nelle nostre amministrazioni pubbliche. Ultimo punto: l’assenza di svincolo degli usi civici. che non è risolto. Le competenze dal primo aprile sono passate alla Regione quindi manca una stima del valore del mutamento dell’uso civico, stima che incide sula capacità economico-finanziaria per valutare il valore del progetto ma anche quello della fideiussione”. Inoltre il Comitato (parla sempre Brambilla) “evidenzia che le precedenti concessioni stipulate sono pacificamente nulle e non possono svolgere alcun vincolo. Dunque, una volta accolto linvito del Comune a rivedere il progetto, si fa notare che saranno anche da rivalutare le reali risorse dato che un intervento idrico di tale portata incide sulla comunità tutta”.
Applausi dei premanesi al temine dell’esposizione del legale.
Replica il delegato di Bissi Holding, l’ingegner Salvetti (foto a sinistra): “Siamo sorpresi dal parere del Comune, ci riserviamo di valutare. Sugli usi civici scopro oggi che le competenze sono passate alla Regione, per il resto abbiamo esaudito le richieste del Comune e provvederemo ad aggiungere quella relativa agli usi civici”.
Si passa alla lettura del parere della Soprintendenza ai Beni ambientali. Ed ecco la sorpresa: la nuova Soprintendente (Mimmo, al posto di Rostagno) “sospende le valutazioni di competenza” e chiede l’aggiornamento della conferenza “per rivalutare”. Si tratterebbe insomma di un nuovo rinvio. In coda, il Comune di Premana chiede che il procedimento si chiuda, in base al titolo 2 comma 1 della Legge 290, invocando la IMPROCEDIBILITÀ!
Ecco il parere della Provincia: sulla concessione della derivazione le modifiche apportate al progetto non sono accoglibili. non ci sono modifiche che comportino nuova procedura di verifica di Via. Sulla valutazione del progetto chiedono che siano forniti dati del monitoraggio ante operam; il Comune chiede allora che i monitoraggi ante operam siano fati in contraddittorio. La bissi dovrà ora interagire con la Regione per quanto riguarda Fauna e Ambiente (per via delle citate competenze, cambiate dal primo aprile).
SI VA VERSO UNA NUOVA CONFERENZA DEI SERVIZI
La Provincia chiede numerosi approfondimenti. specificare ad esempio la larghezza massima dell’opera di presa (indicato finora solo il minimo), rivedere i calcoli sulle opere di scavo, dettagliare le modalità di smaltimento delle rocce da scavo. Sul piano economico finanziario viene ribadito quanto detto nella precedente conferenza: non si possono iniziare i lavori senza un piano che dimostri l’economicità dell’opera.
Siamo alla conclusione della conferenza, con la dichiarazione finale da parte di Bissi Holding. “A fronte del parere negativo espresso dal Comune rileviamo illegittimità dove si esternano pareri non prettamente urbanistici. Inoltre il parere negativo è in netto contrasto con la convenzione del novembre 2011 (amministrazione Bertoldini, ndr) tra Comune ed Energia futura. La convenzione è implicita manifestazione di parere favorevole, tanto da aver indotto la società ad adempiere versando un contributo una tantum di circa 10mila euro e fideiussione da 100mila euro. Con il parere espresso oggi il Comune fa PALESE VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI CONTRATTUALI SOTTOSCRITTI”.
Risponde Nicola Fazzini: “Il Comune ha rispettato le proprie competenze nell’ambito dellle norme vigenti”
La Bissi chiede infine che venga riconosciuto il termine per controdedurre le criticità emerse oggi.
Accertato che vi sarà una NUOVA CONFERENZA DEI SERVIZI, sulla richiesta di eccezione di improcedibilità si deciderà in quella occasione.