PREMANA – Una battaglia vinta, ma la “guerra” a difesa della Val Fraina e delle sue acque è ancora lunga e tutt’altro che vinta. Questa la sensazione generale tra chi ha partecipato all’uscita di venerdì mattina in Provincia: ambientalisti, pescatori, semplici cittadini, il gruppo di “Salviamo i nostri torrenti”, Legambiente e poi quasi tutta la giunta comunale di Premana, l’avvocato Brambilla e lui, il sindaco Nicola Fazzini. Che, richiamato nei giorni scorsi dagli attivisti del Comitato a mostrarsi fermo e deciso nella conferenza dei servizi destinata a dire sì o no all’autorizzazione unica alla captazione, è andato giù come si suol dire “piatto” al tavolo provinciale dimostrando la chiara intenzione di non mollare.
“Sono moderatamente soddisfatto per come sono andate le cose – dichiara a VN Fazzini – la Provincia ha detto come sta la situazione, noi abbiamo fatto altrettanto, chiedendo che vengano rispettate tutte le norme e le indicazioni del caso”. Ma c’è un punto assai dolente, che chiama in causa proprio il Comune di Premana: la ditta che chiede di sfruttare le acque del Fraina ha fatto presente l’esistenza di una convenzione siglata tra lo stesso gruppo Bissi e il municipio premanese – all’epoca amministrato dalla giunta di Silvano Bertoldini con i ciellini. Come dire: il Comune prima ci dà il via libera e adesso si oppone? “Sottolineo due aspetti – replica il sindaco di oggi – uno riguarda le prescrizioni per poter captare, che ribadisco sono precise e a nostro avviso non sono rispettate nel progetto proposto dalla ditta interessata; poi c’è un fatto politico, ovvero che al momento di approvarla, quella convenzione, io e l’opposizione dell’epoca uscimmo dall’aula. Non è possibile accusare il sottoscritto o il Comune per un accordo siglato da altri”.