BARZIO – Appena insediatasi, con la qualifica non scritta ma palese di “commissaria” della CM, la strana coppia di centrodestra-centrosinistra Signorelli-Agostoni aveva salutato, a fine 2014, il dirigente di lunga durata (39 anni alla Fornace) Giacomo Camozzini. Che alla soglia del quarantesimo di servizio aveva optato per la pensione dopo aver maturato da qualche tempo l’età minima per poter lasciare al meglio il lavoro.
Ma una figura totalizzante, eclettica, straripante (per qualcuno troppo, secondo altri “per fortuna”) come quella di Camozzini non poteva rimanere a lungo distante da quella sede dove ha operato per quasi quattro decenni muovendo progetti, operazioni, bandi, finanziamenti e quant’altro, spesso creando e altre volte disfacendo. Inarrestabile, dopo l’uscita lavorativa dalla palazzina tra Barzio e Pasturo si è mosso ancora, mettendosi al lavoro per un “Gal” diverso da quello della nostra Comunità Montana ma soprattutto tentando la grande scalata: da ex dirigente – secondo molti, più politico di tanti amministratori succedutisi alla CM Valsassina… – a candidato presidente. Un’inversioni di ruoli ma con valori che a detta dei bene informati rimangono analoghi: Camozzini, dice la vox populi, comandava in Comunità da dipendente di questa e ora si appresta a cercare l’ufficialità di quel comando, tentando di divenire presidente “competente” grazie proprio al suo passato interno.
Ê noto infatti – malgrado l’interessato smentisca, peraltro senza troppa convinzione – che il Giacomo nazionale sarà nella lista di Roberto Pozzi, sindaco uscente di Crandola Valsassina impegnato nella ricerca del “bis”. Camozzini semplice membro del gruppo in competizione insieme a Pozzi? Vien da sorridere…
In realtà, l’ex dirigente punta ad entrare nel consiglio del piccolo paese dell’Alta Valle con l’intento di farsi delegare da quel municipio all’assemblea della Comunità Montana. Dove non necessariamente siedono solo sindaci. E lì, in virtù della sua ampia conoscenza della realtà non soltanto valsassinese, delle lunghe e profonde relazioni con la stragrande maggioranza degli amministratori, dei politici e dei soggetti che contano nell’economia e in generale nella società locale, cercherà di diventare il nuovo numero 1 dell’ente comunitario. Scalzando dunque l’accoppiata Signorelli-Agostoni.
Sliding doors dunque in occasione delle elezioni amministrative del prossimo 5 giugno quando oltre un quarto dei Comuni che danno vita alla Comunità VVVR (ben otto su 28) saranno chiamati al voto. Dalle urne potrebbe essere confermata la situazione odierna – con la ‘grande coalizione’ che ha messo alla guida della giunta Carlo Signorelli (centro destra) con un vice di osservanza PD come Guido Agostoni; oppure gli equilibri potrebbero spostarsi, ricordando che a nominare i vertici comunitari sono come detto 28 “teste”, una per ciascun Comune, ma anche il dettaglio non irrilevante che il voto di Morterone con i suoi 30 elettori circa vale quanto quello di Colico, che ha quasi ottomila abitanti.
Ecco allora quali sono questi otto paesi, quanti residenti hanno e chi siede oggi sulla poltrona di sindaco (la colorazione del nome si riferisce alla collocazione dei primi cittadini – in rosso quelli di centro sinistra, in verde il simpatizzante leghista Pozzi, in blu i borgomastri appartenenti al centro destra).
BELLANO | 3.248 | Roberto Santalucia |
COLICO | 7.719 | Raffaele Grega |
CRANDOLA | 254 | Roberto Pozzi |
CREMENO | 1.482 | Pier Luigi Invernizzi |
MORTERONE | 38 | Antonella Invernizzi |
PERLEDO | 970 | Carlo Signorelli |
VARENNA | 784 | Carlo Molteni |
SUEGLIO | 144 | Pierpaolo Tabuli |
Totale abitanti…. ….. 14.939
Sul possibile“scontro” tra Camozzini e il duo Agostoni-Signorelli potrebbero incidere però non solo i vecchi/nuovi sindaci che saranno eletti a giugno, ma anche e soprattutto gli altri venti ancora in sella. Non è un mistero infatti che una parte di questi abbia buoni rapporti con l’ex dirigente e che alcuni primi cittadini potrebbero preferire quest’ultimo a uno o due dei “big” oggi al comando. Dai quali non giungono reazioni in materia se non i classici no comment di rito. Ma è evidente che, in caso di vittoria di Pozzi a Crandola e dunque di un Camozzini in “rampa di lancio”, si profilerebbe, a settembre, un autentico scontro e con ogni probabilità l’ecumenismo dei vertici odierni con una maggioranza pressoché sempre unanime su tutto sarebbe destinato a saltare. A partire dal primo passo: la designazione del nuovo presidente…
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