QUANTI AMICI CON ALE & FRANZ SABATO A BARZIO: OLTRE A GIGI ROCK ECCO PATRUCCO E OREGLIO!



BARZIO – Serata che si preannuncia davvero “elettrica” quella di sabato 7 maggio quando al Pala Acel di Barzio si esibiranno per beneficenza non solo (si fa per dire…) i mitici Ale & Franz ma anche un trio dicabarettisti che da solo varrebbe il biglietto: parliamo del preannunciato Gigi Rock ma anche delle sorprese d’eccezione i cui nomi sono stati ufficializzati oggi ovvero Alberto Patrucco (già protagonista qualche anno fa al Pala barziese) e del grandissimo Flavio Oreglio – uno al quale l’etichetta di comico va veramente stretta.

Motivi in più per non perdere lo spettacolo di sabato. Di seguito la locandina con tre dei 5 big della risata presenti e le prevendite. In basso, le “bio” dei nuovi arrivati Oreglio e Patrucco.

ale e franz barzio 2016

Flavio-poeti-e-cci-chiamanoFlavio Oreglio, nato artisticamente a metà degli anni 80 nei locali dei Navigli a Milano, laureato in Scienze Biologiche (Ecologia), musicista, attore, cultore del Teatro Canzone, si esprime da sempre coniugando riflessione e umorismo, comicità e poesia, satira e impegno civile.

Dopo gli Scritti giovanili (1976 – 1977) e l’opera prima Ridendo e sferzando (1985 – 1995) diventa un caso editoriale (due milioni di copie vendute) con la trilogia de Il momento è catartico (2000 – 2005). Dal 2006 al 2010 elabora il progetto teatrale/editoriale Siamo una massa di ignoranti parliamone dal quale nascono due produzioni musicali “Siamo un massa di ignoranti. Parliamone” e “Giù”. Dal 2011 ad oggi elabora il progetto editoriale “Storia curiosa della scienza” dal quale nasce lo spettacolo teatrale “Sulle spalle dei giganti”.

Parallelamente alla sua attività artistica, con il progetto Musicomedians, Oreglio ha avviato una rigorosa rilettura del rapporto tra attore e musicista, attraverso la realizzazione di un “Centro studi” e approntando analisi e ricerche di carattere storico – culturale e tecnico sulla fenomenologia della comicità e della canzone d’autore.

Dagli esordi a “Ridendo e sferzando” (1985 – 1998)

L’esordio di Flavio Oreglio sui palcoscenici italiani risale al 1985.
Nasce artisticamente nei pub situati lungo i Navigli di Milano con lo spettacolo MELODIE E PARODIE lavorando in coppia con Pietro Nobile virtuoso chitarrista fingerstyle.
Nel 1986 approda al cabaret “La Corte dei miracoli” e nel 1987 esce l’album “Melodie & Parodie ovvero: pensieri di un rivoluzionario moderato” (Clou disque/EMI).
Nella stagione 86-87 inizia anche a frequentare Zelig.
Sarà presente ogni anno nella programmazione dello storico locale milanese
Nei dieci anni successivi  pubblica gli album “Clownstrofobia ovvero: esperimenti di genetica musicale” (1988 – Clou disque/EMI) e “Burlando furioso ovvero: monologhi e canzoni tenuti insieme col nastro adesivo” (1994 – Cà Bianca club) arrivando alla fine di un percorso di ricerca e sperimentazione musicale e teatrale che l’autore ha raccolto in un’unica opera dal titolo “RIDENDO E SFERZANDO”
(il libro “Ridendo e Sferzando” viene pubblicato nel 1998 dalla casa editrice Greco & Greco)

Dal laboratorio del Caffè Teatro a “Il momento è catartico” (1998 – 2005)

Terminata l’esperienza di “Ridendo e Sferzando” Oreglio costituisce nel 1998 con Ale e Franz un laboratorio artistico al Caffè Teatro di Verghera di Samarate che lo porta a elaborare nuove idee.
Nello stesso periodo inizia un percorso televisivo con la trasmissione Zelig.
Nella stagione 2000/2001 comincia a proporre in TV le “poesie catartiche” e pubblica l’album “Ho un sacco di compiti per lunedì “
Sono i primi passi che porteranno a “Il momento è catartico”, lo spettacolo di teatro canzone che è stato portato per tre anni in tournée nei teatri di tutta Italia  (2002 – 2005)
Durante questo periodo Mondadori ha pubblicato i volumi  “IL MOMENTO E’ CATARTICO” (2002), “BIS – NUOVI MOMENTI CATARTICI” (2003), “POESIE CATARTICHE” (Antologia + CD 2003) e “KATARTIKO 3 – ATTO FINALE” (2004) arrivando a vendere due milioni di copie; parallelamente è uscito il  CD “IL MOMENTO E’ CATARTICO – …E CI CHIAMANO POETI” (Tarantanius – Catartica records) e il DVD “CATARTICO LIVE” (Mondadori 2005).

Siamo una massa di ignoranti. Parliamone (2005 – 2011)

Chiusa l’esperienza de “Il momento è catartico” inizia nel 2005 a elaborare il nuovo progetto “Siamo una massa di ignoranti. Parliamone”.
Nello stesso anno partecipa come ospite al Festival Gaber raccogliendo notevoli consensi e fa parte del cast fisso della trasmissione “Il senso della vita” di Paolo Bonolis (Canale5)
Nel 2006 è ospite al Festival di Sanremo e alla prima puntata di Zelig Circus e inizia una nuova tournée teatrale con lo spettacolo “Siamo una massa di ignoranti. Parliamone” Pubblica libro e CD omonimi per Bompiani/Catartica records.
Dopo la tournèe estiva torna in TV con la seconda edizione de “Il senso della vita” (Bonolis/Canale 5).
Nel 2007 interviene a Zelig off, a Mai dire martedì con la Gialappa’s e a Notte Meditterranea Rai2, oltre a far parte del cast fisso di “GLOB – L’osceno del villaggio” con Enrico Bertolino (RAI3) e del cast di Zelig edizione 2007 dal Teatro degli Arcimboldi di Milano. Sempre nell’ottobre del 2007 esce per Bompiani “Non è stato facile cadere così in basso” a cui fa seguito un nuovo percorso teatrale iniziato con la sperimentazione del Teaforum al Teatro della Cooperativa di Milano nel mese di gennaio 2008. Nel mese maggio del 2008 esce il CD Giù contenente le canzoni dello spettacolo teatrale, arrangiato con il contributo della band folk de i Luf. Nel maggio 2009 esce per Bompiani “All’appello mancano anche i presenti”. Nel maggio 2010 esce per Aliberti editore ‘Aprosdoketon’, raccolta inedita di aforismi dal 2006 al 2010, a conclusione del percorso editoriale di ‘Siamo una massa di ignoranti. Parliamone’. Nel giugno del 2011 esce il DVD che contiene lo spettacolo registrato al Teatro della Cooperativa di Milano dal titolo “RECITAL Siamo una massa di ignoranti. Parliamone”.

Nel settembre 2011 esce il libro per Salani “Storia curiosa della scienza – Le radici pagane dell’Europa” seguito da una nuova produzione teatrale dal titolo “Sulle spalle dei giganti”.

Nell’ottobre 2012 esce il libro per Garzanti “La vera storia del cabaret – Dall’uomo delle taverne alla bit generation” scritto con Giangilberto Monti.

Nel 2013 porta in scena con David Riondino lo spettacolo ‘Cabaret Concerto’. Nell’ottobre del 2013 esce il secondo libro per Salani ‘Storia curiosa della scienza – La rivoluzione degli arabi’, nell’ottobre 2014 esce il terzo libro per Salani ‘Storia curiosa della scienza – Dal tribunale dell’inquisizione al tribunale della ragione’.

Nel 2015 festeggia i trent’anni di carriera artistica con l’uscita di un cofanetto ‘Ridendo e sferzando’ prodotto da Papico Eventi e con un nuvo spettacolo dal titolo ‘Discorso sul metodo dell’attor comico’. Nell’ottobre del 2015 esce ‘Catartico!’ (ed. Salani) antologia di poesie, aforismi e racconti brevi editi e inediti.

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Alberto Patrucco – Chi conosce questo comico anticonformista, sa come si presenta in palcoscenico: semplicemente con la sua faccia e la sua verve. Classe 1957, abito di scena scuro, in omaggio alla scuola minimalista che imponeva massima attenzione alle mani e al volto.

Voce profonda, almeno quanto i temi che affronta con apparente leggerezza, rifugge ai travestimenti e ai lazzi pseudoclauneschi. Non vuole trasmettere messaggi, dice e ripete che non ha niente da insegnare a nessuno e, addirittura, afferma di non sapere di preciso ciò che vuole. E non gliene importa niente. Perché, di sicuro, sa ciò che non vuole.

Non vuole riproporre in teatro direttamente a contatto con il pubblico (come oggi sempre più spesso sembra accadere), i tempi e i modi della televisione. Dove contano i minuti e i secondi e dove gli spettatori, ossia coloro che effettivamente assistono in prima persona alla trasmissione televisiva, perdono la spontaneità, perché da guardatori si sentono guardati.

È Alberto Patrucco, attore comico di prima grandezza, ben noto alle platee italiane per il suo incontenibile eloquio, fondato sull’innata capacità di plasmare il linguaggio e i fatti. Nelle mani di Alberto Patrucco, le parole si trasformano in clava o fioretto, secondo le esigenze del monologo. Niente travestimenti e non sense, nulla di demenziale o farsesco. La comicità di Patrucco attinge e si alimenta dall’infinito serbatoio della realtà. Gli accadimenti sono quindi modificati e restituiti al pubblico privi di qualsiasi indulgenza all’imparzialità.

Con una sua personalissima strategia discorsiva, Patrucco, tratta un argomento, lo rivolta, creando vivissima attesa, per giungere, con arguzia e irresistibile comicità, ad inaspettate conclusioni.

Se il mondo del cabaret, di questi tempi, declina inesorabilmente, da un lato verso la macchietta e la parodia, dall’altro verso uno stile che si avvicina di molto al comizio, Patrucco si allontana da tutto questo.

Niente gag di basso cabotaggio o profetiche verità. Nei testi che scrive e recita anche in televisione, c’è sempre il filo di un ragionamento che, dopo e al di là dell’effetto comico, fa meditare. Alberto Patrucco, come pubblico e critica testimoniano, è oggi uno degli attori comici più completi e rappresentativi del nostro cabaret. Ciò che offre è un’angolazione, un punto di vista, un’intuizione. Il pubblico, potrà farne ciò che vuole.

LE ORIGINI – LA FORMAZIONE
(1976 – 2000)

Alberto Patrucco si avvicina al mondo artistico attraverso la musica. Suona il pianoforte dall’età di nove anni, poi, come spesso accade, si innamora della chitarra, strumento più agile e teatrale. Questa formazione, la conoscenza del ritmo e della musicalità, avrà un peso determinante nella costruzione del suo modo di fare teatro e dei suoi monologhi.

Debutta ufficialmente nel 1976 al “Teatro Cabaret La Bullona” a Milano.
Entra in contatto con il mondo del cabaret e assimila l’etica e il modo di intendere e fare spettacolo di quegli anni.
La proposta artistica di Patrucco è semplice e in linea coi tempi: monologhi e ballate, eseguite al pianoforte o alla chitarra, per raccontare storie con parole e canzoni originali, per lo più umoristiche.

Tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottante, inizia un’intensa attività in molti locali milanesi e affronta, nelle allora nascenti tivù private, le prime esperienze televisive (in particolare, su “Antenna Nord” – l’attuale “Italia 1”, allora di proprietà dell’editore Rusconi – conduce “DEDICOMANIA”, un programma comico ispirato dal vivace mondo delle radio libere).

Con il boom commerciale del cabaret, sulla scia della fortunata trasmissione “DRIVE IN”, Patrucco, grazie alle sue grandi doti dimostrate sul palco ed al proliferare di agenzie di spettacolo, allarga il suo raggio d’azione in tutta Italia. Dal 1980 al 1990 propone una serie di spettacoli che a buon diritto entrano nella storia di questo genere.

Abbandonata la musica, per un decennio sperimenta e approfondisce il monologo satirico puro, sviluppando uno stile personale e inconfondibile, riprendendo le canzoni solo in qualche occasione. Sono di quegli anni gli spettacoli: “GIRA LA TERRA GIRA”, “SUPERFLUOMANIA”, “KITSCH BOOM”, “PESI MASSIMI” e “CONTROMANO”.

L’ESPERIENZA TELEVISIVA E IL “PESSIMISMO COMICO”
(2000 – 2006)

A partire dal 2000, Patrucco inizia un rapporto costante con la televisione passando, prima attraverso “ZELIG”, per approdare poi alla trasmissione “COLORADO CAFÉ” diventando un personaggio di punta richiesto come ospite anche in altre trasmissioni nazionali (“FUNARI NEWS”, “BALLARÒ”…)

È in questo periodo che elabora l’argomento centrale del suo cabaret, ovvero, l’originale tesi del “PESSIMISMO COMICO” che prenderà vita attraverso tappe precise e ben delineate:
• dal 2000 al 2005 elabora “TEMPI BASTARDI” (libro MONDADORI e spettacolo)
• nel 2005, in qualità di “tappabuchi”, prende parte alla Trentesima Rassegna della Canzone d’Autore organizzata dal Club Tenco e trasmessa da RAI DUE.
• dal 2006 “VEDO BUIO!” (libro MONDADORI e spettacolo)

CHIACCHIERE, CARATTERI E CANZONI
(DAL 2007)

A partire dal 2007, riprende il discorso musicale interrotto anni addietro.
Col consenso degli eredi, inizia ad adattare e interpretare alcune opere di Georges Brassens mai tradotte in italiano.
Torna a cantare e dà vita a “SOTTO SPIRITO”, uno spettacolo comico inusuale: un incontro tra satira parlata e satira cantata.
• Dall’ottobre 2007 al febbraio 2009, scrive per EMME il settimanale satirico diretto da Sergio Staino.
• Nel 2008, “CHI NON LA PENSA COME NOI – Alberto Patrucco interpreta Georges Brassens” (CD EDEL).
• Dal 2009 al 2011, “Chi non la pensa come noi” – Comicità & Canzoni (spettacolo)
• Nel 2010, “NECROLOGICA – Un libro lapidario” (libro FOSCHI EDITORE), una moderna “Antologia di Spoon River”, arricchita dalle illustrazioni di Sergio Staino e un raffinato cd musicale.
• Dal 2012 al 2013, “Molestia @ parte” – Comicità e Musica d’Autore (spettacolo)
• Da gennaio a giugno 2014, “Satira Volante”. Appuntamento umoristico settimanale, in diretta, per “OTTOVOLANTE” – RAI Radio2.
• Nel 2014, “SEGNI (E) PARTICOLARI” – Alberto Patrucco e Andrea Miro’cantano Georges Brassens. Tredici nuove traduzioni, frutto dell’emozionante percorso compiuto tra le parole e la musica del più raffinato cantautore francese del secolo scorso. (CD ANIWAY – SONY MUSIC).
• Dal 2014, “Segni e particolari” (spettacolo). Con Andrea Miro’. Direzione musicale di Daniele Caldarini.

Dal 2002 l’impegno creativo, motore degli spettacoli dal vivo, delle pubblicazioni e dei monologhi televisivi, è condiviso con Antonio Voceri.
Nel 2005, gli viene assegnato il “PREMIO CHARLOT (Cabaret con la K)”. Nel 2007, il “PREMIO WALTER CHIARI”, il “PREMIO SATIROFFIDA” e il “DELFINO D’ORO”. E, nel 2010, il “PREMIO PAOLO BORSELLINO per l’impegno culturale”.

Tutta l’opera di Alberto Patrucco si può considerare come un gigantesco work in progress che ruota attorno alla spiazzante tematica del “pessimismo comico”.
L’autore è alla perenne ricerca della singolare normalizzazione di questo tema che racchiude la sua visione del mondo.
Sul palcoscenico e nei suoi libri Patrucco sviscera la realtà rivoltandola e trovando gli amari ed esilaranti lati comici.
Patrucco si caratterizza per un accostamento corretto alle varie forme di comunicazione che si trova ad affrontare. La scrittura rimane l’elemento centrale del discorso artistico, il punto di partenza: il contenuto comico è più importante dell’effetto esilarante.

 

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