PRIMALUNA – Una bella festa ha concluso ieri sera, venerdì 3 giugno, il primo campo di volontariato internazionale organizzato da Legambiente nel Parco della Grigna Settentrionale. Il Rifugio Riva, che nelle ultime due settimane ha accolto una decina di volontari stranieri, ha ospitato una cena, realizzata dagli stessi, che hanno cucinato i piatti tipici dei loro paesi di origine. Presenti alla serata anche il direttore del Parco della Grigna Settentrionale Francesco Mazzeo, il sindaco di Cortenova Valerio Bendetti e il presidente di Legambiente Lecco, Alessio Dossi, che commenta: “Siamo felici di essere riusciti a realizzare questo campo: per la Valsassina la salvaguardia ambientale e la valorizzazione del territorio è fondamentale. Avendo vissuto l’esperienza da vicino, come ‘capocampo’ ho inoltre potuto vedere come l’accoglienza della gente sia stata assolutamente positiva: molte persone del luogo sono state sorprese e felici di vedere volontari, giovani e stranieri, mettersi in gioco per dare il loro contributo”.
Proprio l’entusiasmo dei ragazzi ha colpito positivamente anche Francesco Mazzeo: “Si tratta di un progetto nuovo i cui risultati sono andati al di là delle nostre più rosee aspettative: un’esperienza che ci piacerebbe ripetere” ha infatti confermato il direttore del Parco “Si è creata davvero una bella atmosfera di scambio culturale ed è questo il valore che si aggiunge al di là dei lavori eseguiti”.
Durante queste settimane i volontari sono stati infatti impegnati in diverse attività: dai lavori di manutenzione della segnaletica, alla sistemazione dei sentieri, alla realizzazione di una piccola passerella su un vicino torrente, alla verniciatura dei muri del rifugio: “Sono rimasto positivamente impressionato dall’umiltà dimostrata dai volontari” spiega il gestore del rifugio Giampiero “Giampi” Rozzoni “si sono dimostrati disponibili a impegnarsi in tutti i tipi di lavori, senza mai tirarsi indietro. Peccato non essere riusciti, a causa del tempo, a lavorare di più all’aperto. Siamo comunque riusciti a creare un piccolo orto di piante aromatiche che si ricollega al tema 2016 ‘La valorizzazione del suolo’”.
“Da una ventina di anni organizziamo campi di volontariato in cui, grazie alla partnership con la rete Alliance, possiamo ospitare ragazzi che arrivano da tutto il mondo.” spiega il responsabile operativo per Legambiente Alessandro Ghioni: “Quest’anno abbiamo all’attivo un campo all’Alpe Dosso in Valtellina , uno alla Ca’ Soldato di Montevecchia e poi, novità assolute, questo in Valsassina, uno a Castello dell’Acqua a Sondrio e uno al PLIS Monte Brianza. Come prima esperienza siamo sicuramente soddisfatti!”.
Chi sono quindi questi volontari che, per due settimane circa, si sono prestati a sistemare i sentieri sopra Primaluna? Si tratta di maggiorenni, accomunati dalla voglia di ‘fare la differenza’: tra loro anche qualche italiano, ma tra un’autista serbo di quarant’anni e un ventenne francese che ha appena concluso le superiori, scopriamo background molto diversi fra loro.
C’è Yuna, 22 anni, che in Corea del Sud studia per diventare insegnante. Il suo nome significa “Gentile come l’acqua” e la prima cosa che fa è scusarsi per il suo ‘hotteok’, un dolce invernale asiatico simile ai pancakes, perché non è venuto tondo come vuole la tradizione. Alla sua prima esperienza fuori dal paese, è reduce da altri due campi, in Islanda e Svizzera, ma dice di aver apprezzato l’esperienza in Valsassina per il bel clima che si è creato tra i volontari: “Anche se il lavoro a volte era impegnativo, non è mai stato pesante perché l’abbiamo fatto insieme e per un motivo importante” spiega con un sorriso.
Dall’altra parte Evgenia, una ventottenne originaria della Siberia che lavora a Mosca come manager in una grande azienda: “Ho sempre desiderato fare un esperienza di volontariato, perché volevo dare il mio contributo: ma non mi aspettavo di ricavarne tanta soddisfazione.” Pronta a ritornare al suo paese commenta: “Non so come farò, ma a casa vorrei portare il buon umore, la calma e la tranquillità che mi ha regalato quest’esperienza. Il lavoro realizzato qui mi ha insegnato che in quanto parte della natura abbiamo il dovere di rispettarla e proteggerla: un atteggiamento che vorrei diffondere anche nella grande città in cui vivo”
Anche Anastasia, Chrysa e Leandro vengono da una metropoli, Tessalonica, seconda in Grecia alla sola Atene, dove collaborano in un’associazione che aiuta i rifugiati siriani: “Studiamo insieme ingegneria: siamo rimasti colpiti dal paesaggio e dai suoi ritmi, così diversi da quelli a cui siamo abituati. Una cosa che non ci aspettavamo è la gentilezza con cui siamo stati accolti: abbiamo riscontrato una grande disponibilità da parte delle persone del luogo, si è subito creato un forte legame… ci piacerebbe tornare!”
Chiara Vassena