IL GIALLO DELL’ELICOTTERO: ECCO COM’È ANDATA DAVVERO. E A CASARGO LE LUCI NON SI ACCESERO



CORTENOVA/CASARGO/PAGNONA – Sembrava un evento medico privato senza alcuna implicazione giornalistica, è diventato quasi un “caso” di cronaca. Segnalato dai lettori, martedì sera l’elicottero del 118 si è effettivamente posato sul prato del centro sportivo di Bindo e davvero era in corso una esercitazione, visto che di recente proprio i campi da calcio del CS Cortenova e quello del Casargo sono stati inseriti nell’elenco dei “siti non convenzionali” dove far atterrare le eliambulanze per i loro voli “al buio”, ossia dopo il tramonto.

Inizialmente dunque si trattava di una prova di addestramento, poi però si è innestato un elemento a sorpresa, drammatico: un’emergenza reale dopo un arresto cardiaco subìto da una signora di 75 anni a Pagnona. E allora ecco l’andirivieni di ambulanze e “MSI“, Mezzo di Soccorso Intermedio (di norma costituito da un autista soccorritore, un soccorritore ed un infermiere abilitato a protocolli specifici)  sull’asse Cortenova-Pagnona. La catena del soccorso si è attivata normalmente con l’invio dell’ambulanza di base con i soccorritori volontari, poi la situazione ha richiesto l’invio anche del cosiddetto ‘Msi’.

ELISOCCORSO CAMPO CALCIO CORTENOVA - CopiaVista la casuale, contemporanea presenza in zona dell’elicottero in esercitazione (con a bordo tanto di medico e di un nuovo strumento che permette il massaggio cardiaco anche durante un trasporto, cosa impensabile fino a qualche mese fa), si è tentato anche di far intervenire proprio quest’ultimo: il piano era di atterrare a Casargo – paese più vicino a Pagnona rispetto a Cortenova – per poter scaricare il dottore e il materiale da far giungere al più presto nella casa della persona da salvare. Progetto “saltato” per un fatto accaduto giusto ieri: Valsassinanews ha verificato da fonti dirette (AREU) che confermano la mancata accensione delle luci al campo sportivo di Casargo, per motivi non ancora comunicati. L’automezzo destinato a trasportare il medico dunque è dovuto scendere fino a Cortenova per poi tornare a Pagnona.

Nel già triste quadro degli avvenimenti della notte tra martedì e oggi, la signora infatti è deceduta, si inserisce dunque un episodio da chiarire nei contorni: non ci addentriamo nella criticità delle condizioni della persona da soccorrere, ma stanotte in quella zona erano presenti coincidenze “favorevoli” – compreso l’impiego di questo innovativo ‘massaggiatore cardiaco esterno‘. Il caso ha voluto che a distanza ragionevole dal luogo dell’intervento ci fosse già in azione un team preparato, che avrebbe potuto intervenire più tempestivamente se l’elicottero fosse stato in grado di atterrare nella piazzola prevista.

L’accensione delle luci rimane un anello della catena delicato per questi “siti non convenzionali” di atterraggio. E il drammatico episodio di stanotte lo mette in evidenza. S’impone una riflessione su un caso divenuto tale, se non altro come esempio negativo. Perché i campi sportivi a disposizione per i voli notturni sono un aspetto favorevole anche se rappresentano un costo per la collettività (a carico dei Comuni la sistemazione delle aree in questione, la cura della famosa illuminazione e le eventuali spese per custodi o comunque persone disponibili ad aprire e attivare l’impianto). E visto che i soldi sono stati spesi e che la finalità è di elevatissimo interesse comune, non è pensabile che si verifichino contrattempi simili in situazioni di emergenza.

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