BARZIO – La notizia è delle ultime ore e dalle indiscrezioni raccolte trapela che una partita di taleggio latte crudo preincartato il 22 agosto scorso, è stata ritirata dal circuito commerciale di una grande catena di supermercati del territorio perché ad alto rischio di infezione da listeria. Il formaggio proviene da una nota azienda casearia della Valle e a renderlo noto è “il Salvagente” – rivista specializzata nel settore dei test di laboratorio – che ha comunicato come il Ministero della Salute abbia richiamato il lotto 04 190 con scadenza a fine settembre.
La listeriosi, pur non avendo un’incidenza elevata può manifestarsi nell’organismo in forme anche gravi, tra cui pure la meningite e pertanto, a scopo esclusivamente precauzionale a causa del sospetto di infezione del batterio il prodotto è stato ritirato con motivazione “Rischio microbiologico” e avvertenza “NON CONSUMARE IL PRODOTTO DESCRITTO E RIPORTARLO AL PUNTO VENDITA”.
Non è escluso seguiranno altri controlli su altri lotti e partite, provenienti anche da aziende caseari diverse.
Documentazione
La listeriosi è un’infezione che si trasmette prevalentemente per via alimentare e può avere effetti gravi nell’uomo. Il germe (Listeria monocytogenes), è un batterio largamente diffuso nell’ambiente, nel terreno e nelle acque di superficie, che tollera gli ambienti salati e le basse temperature (+2/+4°C). Alcune categorie di persone sono più a rischio di contrarre la malattia se presentano un sistema immunitario indebolito: anziani, neonati, donne in gravidanza, soggetti con altre malattie in corso che compromettono il sistema immunitario. Tuttavia anche i soggetti non considerati a rischio possono contrarre l’infezione e in qualche caso manifestare la malattia nella forma gastrointestinale. Il veicolo principale di infezione nell’uomo è il consumo di alimenti pronti al consumo (in inglese: RTE “ready-to-eat”) e di cibo crudo. Il batterio della Listeria si trova più comunemente sulla crosta di formaggi freschi molli, o in formaggi a base di latte crudo, salmone affumicato, carni fresche non stagionate, salumi, ma anche nei vegetali crudi. La cottura dei cibi uccide il germe, la conservazione in frigorifero no. Una persona affetta da listeriosi può manifestare i segni di una sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre e dolori muscolari, a volte preceduti da diarrea o altri sintomi gastro-intestinali. Nel caso di pazienti immuno-compromessi la malattia può evolvere in modo molto più grave con setticemia e meningite. Nelle donne in gravidanza la malattia può portare a complicanze anche gravi per la gestazione. I primi sintomi si possono rilevare anche a distanza di 70-90 giorni dall’assunzione di cibo contaminato.